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CULTURA ITALIANA NEL MONDO -PREMIO UBU: OSCAR ITALIANO DEL TEATRO AD ALDES DI CASTELLO E COSENTINO PER COSTANTE LAVORO RICERCA COREOGRAFICA E AVER DATO VITA A VIVAIO TALENTI

(2019-01-08)

Doppio riconoscimento del Premio Ubu 2018 alla “scuderia” ALDES di Roberto Castello: Premio Speciale al progetto ALDES e Premio Speciale ad Andrea Cosentino.
Gli Oscar del Teatro Italiano premiano una struttura organizzativa dedicata alla danza, punto di riferimento a livello nazionale grazie alla capacità di coniugare ricerca coreografica e sviluppo di nuovi pubblici attraverso una cifra stilistica riconoscibile ma non ancorata alla singola poetica di un unico artista.

La Cerimonia del Premio Ubu 2018 tenutasi lunedì 7 gennaio, a Milano, presso il Piccolo Teatro Studio Melato, trasmessa in diretta da Radio 3, ha assegnato un Premio Speciale Ubu ad ALDES, di Roberto Castello e un Premio Speciale Ubu ad Andrea Cosentino, che da alcuni anni collabora con ALDES e dal 2018 ne fa ufficialmente parte.

La motivazione del premio è stata la seguente: ALDES, per il costante lavoro di ricerca coreografica unito alla ricerca di nuovi pubblici e per aver dato vita ad un vivaio di talenti nel campo della danza contemporanea che è divenuto riferimento a livello nazionale e ha saputo creare una cifra artistica riconoscibile, ma non ancorata alla singola poetica di un unico artista.

Per Andrea Cosentino la giuria si è così espressa: Andrea Cosentino, per la sua lunga opera di decostruzione dei linguaggi televisivi attraverso la clownerie, e in particolare per Telemomò, che attraversa i suoi lavori da anni.

Roberto Castello, al suo terzo riconoscimento da parte del Premio fondato da Franco Quadri (1985 Premio Speciale Ubu con Sosta Palmizi per “Il Cortile”, 2003 Ubu Miglior Spettacolo della stagione nella sezione teatro-danza per “Il migliore dei mondi possibili”) ha così commentato: “Lo considero un premio alla tenacia di tutti gli artisti, gli organizzatori e i tecnici che hanno contribuito a fare sì che ALDES oggi sia quello che è, ma anche alla tenacia di tutti gli autori di danza contemporanea della mia generazione. A metà degli anni '80 siamo partiti letteralmente da zero, in un sistema teatrale che non prevedeva nulla che ci somigliasse e, molto lentamente, siamo riusciti a conquistarci un piccolo spazio, che prima non era mai esistito, fra balletto e prosa. Per riuscirci abbiamo dovuto inventarci tutto a tutti i livelli: estetico, organizzativo, comunicativo.

  Questo Premio Ubu dimostra che questo spazio oggi è riconosciuto da tutta la critica nazionale. Sono stati tanti infatti in questa edizione i Premi Ubu assegnati ad artisti che, come noi, operano al di fuori delle categorie tradizionali dello spettacolo.

Il nostro principale merito credo sia stato soprattutto quello di non avere mai smesso di combattere per un teatro senza distinzioni di genere, un teatro d'arte che cerchi sempre di anteporre la ricerca del senso a quella del consenso.

Ringrazio tutti, in particolare quelli che ci hanno votati; e soprattutto grazie, dal momento che si parla di modelli Organizzativi, alla Regione Toscana che, attraverso il sistema delle Residenze Artistiche, mette compagnie e artisti nelle condizioni di dialogare con i loro territori – per ALDES i Comuni di Lucca, Capannori e Porcari - in termini inimmaginabili nel resto d'Italia. Anche grazie a questo ALDES ha potuto guadagnarsi un ruolo importante in ambito internazionale e ospitare nella sua sede, oltre a moltissimi artisti di danza, teatro e musica italiani, anche molti importanti artisti stranieri”.

Andrea Cosentino, nel ritirare il Premio ha detto: “Per quanto riguarda Telemomò, la mia televisione autarchica a filiera corta che mi porto avanti da anni, devo confessare che la mia vera ambizione era vincere un Telegatto. E poi c'è il clown, quello che nasce nel circo equestre per cadere da cavallo; il mio tentativo è da sempre stato quello di essere incapace, osceno, fuori posto, sghembo, in sintesi inadeguato alla scena. Ecco, ricevere un premio Ubu, dopo tanti anni di questa mia Personale ricerca dell'antiteatralità, mi fa pensare che da qualche parte devo avere sbagliato”.

ALDES è un progetto politico, un esperimento di gestione responsabile della cultura e dell’azione artistica e del rapporto con il territorio: è un’associazione di artisti e operatori culturali che dal 1993, sotto la direzione di Roberto Castello, a Porcari, un piccolo comune della provincia di Lucca lontano dalle capitali culturali, ha costruito una delle più importanti realtà nazionali di produzione di danza contemporanea, che si è distinta per la capacità di accreditarsi in ambiti culturali e sociali normalmente molto lontani dalla danza grazie all’ideazione di modalità organizzative e comunicative innovative. La premessa alla base dei
risultati è la qualità delle creazioni degli artisti che fanno parte di ALDES e che oggi sono Caterina Basso, Roberto Castello, Marco Chenevier, Andrea Cosentino, Aline Nari, Elena Pisu, Stefano Questorio, Giselda  Ranieri, Giacomo Verde e Francesca Zaccaria che fanno sì che ALDES produca opere di sperimentazionecoreografica con particolare attenzione alle forme di confine fra danza e arti visive, danza e nuove tecnologie, danza e teatro, realizzando spettacoli, video, installazioni, performances e manifestazioni che hanno come oggetto il corpo, il movimento e la loro rappresentazione.

  Il filo rosso della produzione è il tentativo di promuovere un concetto di spettacolo dal vivo come elemento nodale per interpretare con il pubblico la complessità del presente. A partire dal 2008 ALDES cura il progetto “SPAM! rete per le arti
contemporanee” ospitando residenze, una programmazione multidisciplinare di spettacoli, workshop, attività didattiche, incontri.

Restando all’attualità di alcuni progetti degli artisti di ALDES: Roberto Castello debutterà la prossima primavera con “Mbira”, nuovo spettacolo attualmente in lavorazione. Prosegue il tour di “In girum imus nocte et consumimur igni” (ospite prossimamente, per citare alcune piazze a Catania, Münster, in Germania, al Dublin Dance Festival, a Stoccarda, al Seoul International Dance Festival, in Corea), e di “Trattato di economia”, realizzato e interpretato insieme a Andrea Cosentino. Marco Chenevier sarà ospite a febbraio di Le Triangle, a Rennes, in Francia con “Questo lavoro sull’arancia” e proseguirà anche con il tour di “Quintetto”. Stefano Questorio presenterà il 9 febbraio alla Tenuta dello Scompiglio, a Vorno, in provincia di Lucca il primo studio di “Lila”. Martedì 15 gennaio, alle ore 21.00, presso SPAM!, a Porcari Giacomo Verde presenterà in anteprima "Piccolo diario dei malanni +D” (prenotazioni scrivendo a comunicazione@spamweb.it ).(08/01/2019-ITL/ITNET)

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