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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - CONSULTA PATRONATO INAS CISL. PETTENI(PRES. INAS) : SERVE UN RICONOSCIMENTO CONCRETO PER IL NOSTRO LAVORO

(2018-11-06)

  Promossa a Roma la Consulta del Patronato Inas Cisl, presenti responsabili degli uffici in Italia e delle sedi all'estero, insieme a numerosi ospiti, esponenti del mondo politico e del Governo, ricercatori e sindacalisti. 
Un appuntamento  all'insegna della "‘Prossimita’. In ascolto della persone’"  per fare il punto della situazione su questa importante realta’ del Patronato, unica nel mondo. Una realtà che tutela e offre consulenza ai lavoratori, e piu' in generale ai cittadini, in Italia e nei principali paesi di emigrazione italiana su una ampia, sempre piu' ampia, gamma di tematiche, dagli infortuni alle, malattie professionali, ammortizzatori sociali, previdenza, maternita’, disabilita’ e molto altro ancora.

Una realta’ che nel 2017 ha seguito oltre 1.700.000 utenti in Italia e 56.000 all’estero (di cui 901.000 donne e 883.000 uomini per lo piu’ tra i 36/60 anni ) per un totale di 2.248.185 pratiche in Italia e 113.599 all’estero per un valore all'insegna della solidarietà di 13 milioni di euro.
Un patronato che conta 704 uffici in Italia e 92 all’estero e quasi 1.500 dipendenti e collaboratori in Italia, oltre 3.000 volontari, 174 collaboratori all’estero, per la precisione in 21 paesi, e piu’ di 500 consulenti medici e legali.

Ad aprire i lavori Antonio Graniero, Vice Presidente dell'Inas Cisl, che ha sottolineato come il patronato intenda essere sempre di piu’ al fianco delle persone.  “Vogliamo riportare la persona al centro delle nostre azioni sia da un punto di vista contrattuale, attraverso la tutela collettiva, che da un punto di vista individuale.

  Oggi la persona e’ sempre piu’ sola - ha stigmatizzato la scelta del Patronato - e ha bisogno di essere accompagnata. E il confronto e’ con le istituzioni perche’ in questo ultimo periodo il patronato e’ stato visto come un soggetto molte volte volubile,” ha esordito Graniero precisando come gli operatori siano attivi nei posti piu’ lontani per dare assistenza ai piu’ bisognosi facendo fronte anche a bisogni nuovi che lo Stato non riesce a rappresentare.
“Per noi questi operatori e queste operatrici trasversali  alle categorie. E a loro va il nostro ringraziamento per l’opera che svolgono,” ha aggiunto Granieri, sottolineando l’importanza di riformare la governance e di rimodernare i protocolli.
“Questo non significa entrare nei consigli di amministrazione ma significa collaborare  in una logica di partecipazione e di responsabilita’. Noi vogliamo infatti essere responsabili e al di fuori di qualsiasi demagogia,” ha dichiarato Graniero soffermandosi anche sulle difficolta’.

"Oggi noi vorremo portare al centro anche le difficolta’ in cui operiamo. Nascondere queste difficolta’ significa nascondere il grande sforzo che abbiamo fatto non solo a parole ma anche economico. Dobbiamo quindi confrontarci tra di noi per avanzare delle proposte,  perche’ se la Pubblica Amministrazione funziona, funziona il nostro paese.

E alla politica voglio dire: " noi ci siamo ! Ci siamo per il valore sociale che ha il patronato. ! Perché vogliamo migliorare la societa' e il nostro paese per evitare che le aziende scappino e che poi i nostri giovani vadano via,” ha aggiunto Granieri evidenziando l'opera insostituibile del patronato sia per il numero di pratiche che di risposte.

"Ogni giorno arrivano da noi sempre piu’ persone. Serve umanita’ e professionalita’. Chi negli anni passati ha deciso i tagli ai patronati non ha riconosciuto il nostro lavoro. E, magari, non ci conosce affatto" ha messo nero su bianco  Gigi Petteni, Presidente del Patronato Inas Cisl. " I tagli mettono a rischio i nostri posti di lavoro e minano la forte azione di tutela sociale delle persone."
Per Petteni  "è necessario  far conoscere di piu’ il nostro lavoro". Ecco noi vogliamo farlo e per questo abbiamo voluto oggi la realta’ piu’ rappresentativa del sistema dei patronati. Dobbiamo valorizzare il ruolo sociale dei patronati e dobbiamo uscire dall'autoreferenzialita’."

Poi, ha fatto presente "Questo paese non ce la fara’ mai se conta solo sullo statalismo puro. C'é un'Italia della solidarieta’ e della sussidiarieta’. Dobbiamo dunque  dare risposte e riaccendere speranze,” ha affermato Petteni lodando il lavoro dei volontari e del patronato in genere e lamentando la riduzione di risorse a disposizione dei patronati e il ritardo dei pagamenti da parte dello Stato.
“Ci saremmo aspettati un maggiore riconoscimento. Invece aspettiamo ancora l'anticipo del 2014,” ha evidenziato Petteni.
“In questi mesi il Governo si appresta a prendere decisioni per interventi sociali. A loro noi diciamo: noi siamo pronti, siamo gia’ in campo per garantire competenza e supporto alle persone che sono la linea fondamentale del nostro operato. E in questi mesi, reddito di cittadinanza significa incontrare le persone e risolvere problemi. Ma ora serve un segnale concreto e quello
0,226 andrebbe fatto in questa Legge di Stabilita', sarebbe il riconoscimento di un servizio,” ha precisato Petteni soffermandosi anche sulla Legge Fornero.
“La Legge Fornero non era una legge perfetta, e’ stata una ferita nei modi e nei contenuti. E’ una norma fatta dalla cattedra. Ci sono voluti 20 miliardi per le correzioni e non si e’ avuto il coraggio di dire che era sbagliata e che andava corretta. Altrimenti non si capirebbe perché  ci si sono messi 20 miliardi. D'altra parte, quando si fanno le norme senza ascoltare coloro che conoscono il lavoro avviene questo. Noi pero' ci siamo, vogliamo cercare una soluzione con le norme che vengono messe a disposizione. Pero’ oggi noi dobbiamo chiedere un contributo, serve un riconoscimento concreto del nostro lavoro,  fermo restando che questo non e’ business. In questo momento migliaia di nostri operatori stanno rispondendo ai bisogni di tante persone,” ha concluso Petteni. (06/11/2018-ITL-ITNET)

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