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CULTURA ITALIANA COME "DIRITTO DI CITTADINANZA": A 70 ANNI DALL'ENTRATA IN VIGORE DELLA COSTITUZIONE : RADICI COSTITUZIONALI, POLITICHE E SERVIZI. SE NE PARLA A ROMA CON SABINO CASSESE

(2018-10-15)

        A 70 ANNI DALL'ENTRATA IN VIGORE DELLA COSTITUZIONE

ART. 9 : LA REPUBBLICA PROMUOVE LO SVILUPPO DELLA CULTURA E LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNICA. TUTELA IL PAESAGGIO E IL PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO DELLA NAZIONE.

A PARLARNE SABINO CASSESE, GIUDICE EMERITO DELLA CORTE COSTITUZIONALE IL 17 SETTEMBRE A ROMA. 

alle ore 10.00, presso la Sala Gianfranco Imperatori dell’Associazione Civita, si terrà il convegno “Cultura come diritto di cittadinanza: radici costituzionali, politiche e servizi” promosso da A&A Studio Legale e dall’Associazione Civita. Il tema è di importanza strategica, perché riguarda i diritti di base del cittadino.

Alla presenza di Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale e nella ricorrenza dei 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione italiana, protagonisti ed esperti rifletteranno sulla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni dei servizi culturali.

L’art. 9, collocato tra i “Principi fondamentali” della Costituzione italiana, attribuisce alla Repubblica la promozione della cultura; la promozione della ricerca scientifica e tecnica; la tutela del paesaggio; la tutela del patrimonio storico-artistico della Nazione. É una disposizione ampia, che contiene concetti molto generali (“cultura”; “ricerca scientifica e tecnica”, “paesaggio”, “patrimonio storico e artistico”), e che richiede che, oltre alla tutela, le attività di promozione vengano rese esplicite e concrete.

Culture Action Europe–Italia – una rete internazionale di individui e organizzazioni culturali in tutta Europa - ha di recente ribadito come, accanto alla tutela del patrimonio, lo sviluppo della cultura rimanda al tema dell’accesso, in un duplice senso: che i finanziamenti pubblici vengano utilizzati in modo ridistribuito, raggiungendo un segmento di popolazione il più ampio possibile; e che le istituzioni culturali debbano concentrarsi sul bisogno di ampliare i propri pubblici per ragioni di sostenibilità così come di responsabilità sociale.

Coinvolgere il pubblico, ampliarne i numeri e le tipologie – in una parola, sostenere accesso e partecipazione alla cultura attraverso strategie di audience development - è una priorità per la Commissione Europea, così come per la maggior parte delle organizzazioni culturali e le amministrazioni pubbliche in Europa.

Ciò che invece accade troppo spesso ai servizi culturali, almeno in Italia, è di essere considerati non essenziali e sacrificabili, soprattutto di fronte ai vincoli sempre più stringenti sulla finanza pubblica e, in particolare, sulla spesa dei Comuni.
I servizi culturali sono servizi essenziali di cittadinanza, fondati sull'art.9 della Costituzione.
Nessuno, però, ha ad oggi stabilito per la Cultura "la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni  concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale", come invece previsto dall'art. 117 della nostra Costituzione.
Questi i temi che animeranno il confronto, moderato dall’avvocato Francesco Caroleo, tra accademici, studiosi e operatori della cultura, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica nonché fornire indicazioni utili agli stakeholders del sistema culturale nazionale. (15/10/2018-ITL/ITNET)

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