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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - OSCAR CINEMA - SARA' "DOGMAN" DI MATTEO GARRONE A RAPPRESENTARE IL CINEMA ITALIANO ALLA agli academy awards

(2018-09-25)

arà Dogman di Matteo Garrone a rappresentare il cinema italiano alla selezione del premio Oscar per il miglior film in lingua straniera alla 91/a edizione degli Academy Awards. Lo ha deciso la commissione selezionatrice dell'Anica.

21 i  film italiani, distribuiti nelle sale del territorio nazionale tra il 1° ottobre 2017 e il 30 settembre 2018. Questo l'elenco completo: A casa tutti bene di Gabriele Muccino, Caina di Stefano Amatucci, Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani, Dogman di Matteo Garrone, Dove non ho mai abitato di Paolo Franchi, L’Esodo di Ciro Formisano, L’età imprfetta di Ulisse Lendaro, Il figlio sospeso di Egidio Termine, Lazzaro felice di Alice Rohrwacher, Manuel di Dario Albertini, Napoli velata di Ferzan Ozpetek, Nome di donna di Marco Tullio Giordana, Quanto basta di Francesco Falaschi, La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi, Riccardo va all’Inferno di Roberta Torre, Sembra mio figlio di Costanza Quatriglio, Una storia senza nome di Roberto Andò, Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, La terra dell’abbastanza di Damiano e Fabio D'Innocenzo. The Place di Paolo Genovese, Tito e gli alieni di Paola Randi.

La commissione istituita presso l'ANICA su richiesta dell'Academy Awards ha designato oggi il candidato italiano.

Liberamente ispirato a un fatto di cronaca nera di trent'anni fa, Dogman ha ricevuto all'ultimo festival di Cannes il premio per la miglior interpretazione maschile al protagonista Marcello Fonte. Fanno sapere da Cinecittà

"La commissione di selezione per il film italiano da candidare all' Oscar istituita dall'Anica lo scorso giugno, su incarico dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, riunita davanti a un notaio e composta da Nicola Borrelli, Marta Donzelli, Gian Luca Farinelli, Antonio Medici, Silvio Soldini, Maria Carolina Terzi, Maria Sole Tognazzi, Stefania Ulivi, Enrico Vanzina - spiega una nota dell'Anica - ha designato il film Dogman di Matteo Garrone a rappresentare il cinema italiano alla selezione del Premio Oscar per il miglior film in lingua straniera alla 91/a edizione degli Academy Awards". così il comunicato dell'Anica che designa il film di Matteo Garrone.

L'annuncio delle nomination è previsto per il 22 gennaio 2019, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 24 febbraio 2019.  La pelleicola è stata venduta ad oggi già in oltre 40 Paesi

Matteo Garrone è uno dei cineasti di maggiore talento del cinema italiano, insieme ai produttori Archimede e le Pacte siamo pronti ad accompagnarlo con grande entusiasmo in questa nuova avventura”.

''Ringrazio la commissione per aver scelto Dogman, regalandoci questa grande opportunità di cui siamo fieri e orgogliosi''. Così Matteo Garrone ha espresso la propria soddisfazione. ''Il merito - ha aggiunto il regista - è anche dell'umanità di Marcello Fonte, della prova di Edoardo Pesce, e della passione che tutti abbiamo messo in questo progetto. Sappiamo bene che la 'designazione' non è che il primo passo, e che la strada è lunga. Ma siamo felici di iniziare questo nuovo viaggio''.

lLA STORIA

n una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l'unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l'amore per la figlia Sofia, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l'intero quartiere. Dopo l'ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall'esito inaspettato.

Afferma Matteo Garrone: "Dogman è un film che si ispira liberamente ad un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, ma
che non vuole in alcun modo ricostruire i fatti come si dice che siano avvenuti.
Ho  iniziato  a  lavorare  alla  sceneggiatura  dodici  anni  fa:  nel  corso  del  tempo  l'ho  ripresa  in  mano tante  volte,  ercando  di  adattarla  ai  miei  cambiamenti.  Finalmente,  un  anno  fa,  l'incontro  con  il  protagonista  del  film,  Marcello  Fonte,  con  la  sua  umanità,  ha  chiarito  dentro  di  me  come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che, nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio  quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente
.
Matteo Garrone (Roma, 15 ottobre 1968) è regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
Ottiene grande successo grazie al suo film trasposizione cinematografica di Gomorra, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, di cinque European Film Awards, sette David di Donatello e nominato ai Golden Globe per il miglior film straniero.
Figlio del critico teatrale romano Nico Garrone e della fotografa Donatella Rimoldi (figlia dell'attore spezzino degli anni quaranta Adriano Rimoldi), si dedica al cinema fin da giovane: dopo il diploma al Liceo artistico Ripetta nel 1986 lavora come aiuto-operatore, per poi dedicarsi a tempo pieno alla pittura.
Nel 1996 vince il Sacher d'Oro con il cortometraggio Silhouette, che l'anno successivo diventerà uno dei tre episodi del suo primo lungometraggio Terra di mezzo, un collage di tre storie di immigrazione a Roma in cui i confini tra fiction e documentario tendono a sfumare. Lo stesso anno gira con Carlo Cresto-Dina un documentario a New York sul pentecostalismo dal titolo Bienvenido espirito santo.

I primi film
Nel 1998 gira a Napoli, sempre per Cresto-Dina, il documentario Oreste Pipolo, fotografo di matrimoni. Con Massimo Gaudioso e Fabio Nunziata, reduci dal film indipendente Il caricatore, gira Il caso di forza maggiore, tratto da un racconto di Massimo Bontempelli. Dello stesso anno è il suo secondo lungometraggio, Ospiti, che viene premiato alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia: un'altra storia di emigrazione che conferma l'interesse del regista per il realismo, questa volta più attento all'incertezza esistenziale dei personaggi che alle condizioni sociali. Il film conferma un metodo di lavorazione che Garrone seguirà anche nei suoi film più ambiziosi: troupe ridotta al minimo, riprese in ambienti reali, uso della cinepresa a spalla, del sonoro in presa diretta e di attori non professionisti. Ne deriva un cinema aperto all'improvvisazione, che rifiuta la spettacolarità fine a se stessa per mettersi al servizio della realtà.

La stessa poetica è evidente anche in Estate romana (2000), che pur avvicinandosi più dei precedenti al genere della commedia mantiene uno stile quasi documentaristico: più che alla narrazione, Garrone sembra interessato all'ambientazione unica (una Roma sconvolta dai cantieri alla vigilia del Giubileo), e all'omaggio alla stagione dei teatri underground degli anni settanta, da cui provengono molti degli interpreti.

Il successo di critica (ma non ancora di pubblico) arriva nel 2002 con L'imbalsamatore, con cui si aggiudica il David di Donatello per la migliore sceneggiatura. Il film segna una svolta nella carriera e nella poetica di Garrone.  Liberamente ispirato a un fatto di cronaca, L'imbalsamatore ricombina gli elementi del noir in una storia in bilico tra il realismo e astrazione pittorica.

La stessa tensione formale sta alla base di Primo amore (2004), drammatica storia, ancora una volta tratta dalla cronaca, di un uomo ossessionato dalla magrezza femminile e dal desiderio di controllo assoluto sull'essere amato

Nel 2008 esce nei cinema italiani Gomorra, tratto dal libro-inchiesta di Roberto Saviano, che consacra definitivamente il regista: il film vince il Grand Prix al Festival di Cannes, oltre che riconoscimenti di miglior film, regia, sceneggiatura, fotografie, interpretazione maschile agli European Film Awards e una nomination al Golden Globe. Lo stesso anno produce anche Pranzo di ferragosto, esordio del suo sceneggiatore e aiuto-regista Gianni Di Gregorio.

Nel 2012 gira Reality, che gli fa vincere nuovamente il Grand Prix a Cannes. Il film è una commedia grottesca sull'influenza negativa che hanno i reality show sulle persone, mentre nel 2013 gira uno spot pubblicitario per Bulgari interpretato da Eric Bana.

Nel 2015 dirige un cast internazionale comprendente tra gli altri Salma Hayek, Vincent Cassel, John C. Reilly e Toby Jones ne Il racconto dei racconti - Tale of Tales, in concorso al Festival di Cannes 2015.
Nel 2016 viene proiettato il suo cortometraggio Before Design: Classic al Salone del mobile di Milano.

Nel 2018 esce Dogman, ispirato alle vicende del cosiddetto "delitto del Canaro" compiuto da Pietro De Negri; presentato in concorso al Festival di Cannes 2018, è valso al suo protagonista, Marcello Fonte, il Prix d'interprétation masculine. Ed ora l'avvio sulla strada dell'Oscar. (25/09/2018-ITL/ITNET)

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