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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ARCHEOLOGIA - CAPOLAVORI RISCOPERTI AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI AQUILEIA

(2018-09-14)

  Accanto ai materiali più noti del rinnovato Museo di Aquileia (vedi: http://www.italiannetwork.it/news.aspx?id=54321 ) , i visitatori potranno ammirare reperti fino ad oggi conservati nei depositi e restaurati grazie a un'attenta politica di crowdfunding. Tra questi vi sono preziosi oggetti d'arredo provenienti dalle ricche domus aquileiesi, già ampiamente conosciute per la varietà e raffinatezza dei loro mosaici pavimentali.

Proprio ai mosaici, uno dei fiori all'occhiello del sito archeologico di Aquileia, vengono riservate nuove forme di valorizzazione all'interno del progetto di allestimento. Alcuni dei pavimenti più importanti della collezione, prima conservati nei portici delle gallerie esterne e ora restaurati, vengono presentati in associazione con affreschi e suppellettili in ceramica, vetro e metalli preziosi, utilizzate nel corso dei banchetti, per offrire un quadro della vita quotidiana dei ceti più agiati.

Si segnala all'attenzione dei visitatori una tra le  opere di maggior pregio della collezione che splendono ora di nuova luce, come le sculture in marmo di grandi dimensioni raf figuranti l’imperatore Augusto con il capo velato, uno fra i rari
esemplari di questo tipo iconografico, l’imperatore Claudio e la madre, Antonia Minore. Rinvenute nel corso dell’800 nella parte occidentale della città, le statue monumentali dovevano far parte di un ciclo imperiale con diversi personaggi della dinastia giulio-claudia, al potere nel I secolo d.C. Si tratta di opere di eccezionale interesse, che si distinguono per l’alto livello stilistico e il pregio del materiale impiegato nella realizzazione.

Altro pezzo pregevolissimo: il Ritratto di anziano, uno dei più antichi ritratti della collezione, il cui valore identitario per
il patrimonio aquileiese è altissimo: si tratta della testa di anziano, realizzata in pietra locale nel I secolo a.C., con tratti fisiognomici e rughe dal sorprendente realismo. Probabilmente destinato a un monumento funerario o commemorativo, il ritratto rappresenta uno dei più felici esiti della ritrattistica romana di età repubblicana in Italia settentrionale.

La statua di Venere: L’opera in marmo bianco è stata oggetto di un delicatissimo intervento grazie al quale le è stata restituita la lucentezza originaria. Dopo il restauro la statua è stata ricollocata nella sezione del percorso espositivo dedicata alle domus. Raffigurante la divinità nuda nell’atto di coprirsi, ben si prestava, infatti, a essere uno dei sontuosi elementi di arredo dei giardini delle antiche residenze. Prima di questa operazione la scultura era posta su un altare circolare a destinazione funeraria (non pertinente), sul quale era stata rimontata nel corso dell’800. Oggi la statua di Venere Pudica racconta ai visitatori, in modo efficace e suggestivo, l’otium e la raffinatezza degli apparati decorativi delle domus signorili della città.

Tra gli oggetti inseriti per la prima volta nel percorso espositivo merita menzione il ricco corredo funerario con strumenti
scrittori in bronzo e in argento e tavolette scrittorie in avorio, rinvenuto durante le indagini archeologiche effettuate presso la necropoli di S. Egidio di Aquileia agli inizi del ‘900. Il corredo viene esposto per la prima volta nella sua interezza dopo l’intervento di ricomposizione e restauro delle tavolette scrittorie curato dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma. (14/09/2018-ITL/ITNET)

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