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LAVORO - MOBILITA' DALL'ESTERO IN ITALIA: “TI TRASFERIRESTI IN ITALIA PER LAVORO E CARRIERA?”: PER INGLESI AL QUINTO POSTO MA PER GLI ALTRI... IL PODIO A GERMANIA FRANCIA E UK

(2018-07-17)

  L’indagine WorkForce Europe 2018 condotta da ADP - leader mondiale nella gestione del capitale umano - su oltre 10.000 lavoratori nel continente, di cui 1.300 dipendenti in Italia, ha evidenziato quali sono i Paesi considerati più promettenti per la carriera: se dovessi trasferirti per lavoro, quale Paese sceglieresti?
L’indagine ha intervistato cittadini francesi, inglesi, tedeschi, olandesi e belgi, spagnoli, italiani, svizzeri, polacchi.
Nel complesso, solo il 6% degli intervistati sta valutando seriamente un trasferimento all'estero per lavoro nei
prossimi due anni, anche se oltre un quarto (27%) dice di considerarlo.

Sono i lavoratori italiani quelli che considerano maggiormente un trasferimento all'estero per lavoro rispetto ad altri paesi, con oltre la metà (57%) degli intervistati che afferma che lo considererebbe seriamente nei prossimi due anni e l'11% che lo progetta attivamente. I francesi sono abbastanza propensi a considerare questa opzione rispetto ad 'altri paesi esaminati (37%). Tuttavia, questo contrasta nettamente con la Svizzera, dove meno di uno su cinque intervistati (18%) la pensa nello stesso modo e con i Paesi Bassi, dove solo il 3% sta prendendo attivamente in considerazione un trasferimento.

Esiste un lieve divario tra i sessi: il 37% degli uomini afferma che stanno cercando o considerando attivamente un lavoro internazionale nei prossimi due anni rispetto a solo il 30% delle donne. L'età è anche un fattore importante, con uno su dieci (10%) under 35 che considera seriamente un trasferimento all’estero nei prossimi due anni, rispetto a solo il 3% degli over 45.

È interessante però analizzare come si colloca l’Italia nel panorama complessivo dei Paesi scelti come promettenti per la carriera.
“Se da un lato l’Italia è tra le mete preferite dei turisti di tutto il mondo per la sua bellezza e cultura, non possiamo dire lo stesso come meta per una possibile carriera. – dichiara Virginia Magliulo, managing partner di Adp Italia - L’Italia, attualmente, non è percepita come Paese che possa agevolare il lavoro e la crescita professionale, il che è un male perché da un lato abbiamo i giovani che tendono ad andare all’estero per lavorare, dall’altro non abbiamo la capacità di attrarne. Binomio pericoloso, perché rischiamo di ritrovarci con una classe lavorativa vecchia e un gap generazionale preoccupante. E’ fondamentale invece lavorare affinché anche l’Italia si posizioni come Paese attraente, adottando politiche di lavoro moderne e all’insegna della massima meritocrazia, dello smart working, del rispetto del bilancio tra vita lavorativa e privata”.

È stato chiesto ai dipendenti europei: “Quale dei seguenti paesi o regioni considereresti per una opportunità di carriera?”
Gli inglesi, con un 11,7% di dipendenti che rispondono Italia, ci collocano al quinto posto, un risultato neanche così negativo. Veniamo dopo Nord America (26,3%), Spagna (19%), Germania (16,3) e Francia (15%). La Spagna, subito in seconda posizione, attrae gli inglesi soprattutto per il suo stile di vita, il clima, il benessere: la qualità della vita insomma, non intesa per forza in senso economico.

Per i francesi veniamo al settimo posto, praticamente a pari merito dell’Asia Pacifica (10,8%). In Francia cercano la carriera in Nord America (25%), Svizzera (19%), UK (18,8%), Germania (17,6%), Spagna (14,8%) e Belgio (13%).

Ecco poi la Germania che invece non ci considera per niente come un Paese appetibile, lavorativamente parlando. Siamo al dodicesimo posto a pari merito con l’Irlanda (6,5%). Per i tedeschi la prima posizione è occupata dall’Austria con il 31% (similitudine di lingua), Svizzera (25%) e Nord America (18,8%). Seguono poi UK, Danimarca, Olanda, Spagna, Francia, Svezia, Asia Pacifica, Norvegia.

Posizione negativa anche per gli olandesi, solo il 5,6% degli olandesi sceglierebbe l’Italia (al pari merito dei paesi dell’Africa): il nostro Paese è meno attrattivo dei Paesi del Sud America e veniamo al 14esimo posto. Sul podio la Germania (32%), il Belgio (24%) e il Nord America (19%).

Esercitiamo poca attrattività anche sui polacchi, per cui siamo al 13esimo posto con il 5,3% al pari della Repubblica Ceca. In Polonia scelgono Germania (32,8%), UK (25,6%) e Norvegia (15%).
Risultato migliore se parliamo di Spagna: l’Italia è al quinto posto con il 14,4%. In testa UK (30%), Germania (27%), Francia (24,6%) e Nord America (23,5%).
La Svizzera ci colloca in nona posizione con l’8,3% e sceglie Nord America (26%), Germania (20%) e UK (20%). Veniamo dopo Asia, Spagna e Sud America.

Se approfondiamo i motivi per cui le persone desiderano lavorare all'estero, la Germania viene considerata ancora una volta come la destinazione più interessante in generale, con il 23% di coloro che considererebbero un trasferimento che la indica come prima scelta. L’America del Nord è salita notevolmente in classifica, con più di uno su cinque (21%) degli intervistati che afferma di considerare un trasferimento, rispetto al solo 5% dello scorso anno. Ed è interessante che la Brexit non sembra aver scoraggiato i lavoratori da un trasferimento nel Regno Unito, con un quinto degli intervistati che lo indica come una destinazione di lavoro attraente, un aumento del 5%.

E GLI ITALIANI?
Ecco la classifica dei Paesi che gli italiani scelgono come meta ideale per lavorare e fare carriera (risposta a preferenza multipla):
1 – GERMANIA: la scelgono il 30,7 % degli italiani. La percentuale sale al 40% nella fascia d’età tra i 16 e i 24 anni, scende al 21% dopo i 55.
2 – UK: è la meta ideale per il 25% degli italiani. Nella fascia 16-24 si sale al 36%, si scende al 19% tra i 45 e 54 anni.
3 – SVIZZERA: il 20% degli italiani la sceglierebbe. La percentuale più alta (21,2%) si registra nella fascia 35-44 anni.
4 - NORD AMERICA: la sceglie il 19%. Fascia più propensa quella tra i 35 e 44 anni con il 22%.
5 - FRANCIA: scelta dal 16,5%, in questo caso è la fascia 45-54 anni a prediligerla con il 19,6%.

Per gli italiani, l’ostacolo più grosso è considerato il dover lasciare la famiglia e gli amici (33%), percentuale che sale al 38% nella fascia 45-54 e che coinvolge più le donne (36% vs 30%), la lingua per il 21% , la burocrazia per il 12%. Interessante vedere come la lingua sia lo spauracchio della generazione 16-24 con il 27%, e spaventi invece meno le fasce più vecchie.

ADP, leader riconosciuto a livello mondiale in ambito HCM, in Italia si propone quale partner di aziende di ogni settore e dimensione, con un’offerta completa di Servizi di HR Outsourcing e Soluzioni per l’Amministrazione del Personale e gestione dei processi di Organizzazione e Sviluppo.
Le Business Unit dedicate garantiscono la massima attenzione a ogni cliente, basandosi su eccellenti professionalità e consolidata esperienza. Il forte orientamento all’innovazione rende ADP il partner ideale delle aziende che vogliono concentrarsi sul loro Core Business delegando in sicurezza la gestione dei loro dipendenti. Più di 1.100 clienti si avvalgono delle soluzioni offerte da ADP che è presente a Milano, Torino, Bologna, Roma e Bari e conta su un team di 790 dipendenti.(17/07/2018-ITL/ITNET)

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