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FORMAZIONE ITALIANA NEL MONDO - XVI CONGRESSO UIL SCUOLA 'ESTERO: MODIFICHE PROVVEDIMENTI ATTUATIVI L. 107, PROCESSO INTEGRAZIONE MULTILINGUISTICA E MULTICULTURALE. PARITA' ALTRO PERSONALE ALL'ESTERO

(2018-05-15)

  Si e' aperto oggi a Montesilvano il XIV CONGRESSO della UIL Scuola a cui prende parte anche il Dipartimento della UIL Scuola all'Estero . Al centro delle tesi congressuali del Dipartimento "la lingua  e cultura italiana quale strumento di integrazione in Italia e nel mondo”  sulla quale, tuttavia, pende un grosso interrogativo per il prossimo futuro.

"Dopo un anno dalla loro approvazione, i provvedimenti applicativi della legge 107 alle scuole italiane all’estero, che avevano l’ambizione, secondo il legislatore, di avviare una riforma complessiva del nostro sistema scolastico all’estero, hanno totalmente fallito l’obiettivo !" afferma il documento che spiega: " La quasi totalità delle nostre istituzioni scolastiche italiane nel mondo resta ancora paralizzato di fronte alle enormi difficoltà organizzative determinate da norme che hanno stravolto il modello della nostra scuola statale, introducendo inaccettabili forme di privatizzazione del personale docente, rischiando allo stato attuale di non garantire i servizi scolastici essenziali, previsti dalla Costituzione alla nostra scuola pubblica.

"Avevamo quindi ragione nei mesi scorsi a sostenere in tutte le sedi istituzionali che la riforma delle istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero non poteva essere avviato senza il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i soggetti che sono protagonisti delle realtà italiane nel mondo. Chiediamo quindi al nuovo Parlamento di intervenire al più
presto per offrire risposte esaustive alla crescente domanda di lingua e cultura italiane proveniente da varie parti del mondo, con i nuovi modelli culturali legati alla scienza ed alle innovazioni tecnologiche,al design, alla moda e alla gastronomia, al mondo della produzione e dell’economia.

Il rafforzamento dell’immagine dell’Italia all’estero rappresenta un vero e proprio valore aggiunto per la nostra politica estera, che oggi non può prescindere dallo sviluppo delle attività formative e culturali per consolidare e rafforzare il
nostro “ made in Italy”, adeguandolo al ruolo internazionale di primo piano, che il nostro paese è chiamato a svolgere, nonché all’immenso patrimonio culturale di cui esso è depositario. Non solo quindi le famose tre F ( fashion, food e Ferrari), ma il salto di qualità è uscire dalle logiche ormai superate dell’assistenza scolastica e mettere a disposizione strumenti e risorse adeguate alla domanda attuale di lingua e cultura italiane dei nostri connazionali di seconda, terza e quarta generazione.

Dunque, " L’integrazione europea che si sta realizzando,anche se con molte difficoltà, deve dare l’avvio ad un’azione più organica e sistematica per rispondere al rischio, purtroppo molto reale, di vedere esclusa la lingua italiana dal contesto delle lingue veicolari europee."

Di qui la proposta della UIL SCUOLA ESTERI:

" Riteniamo necessario intervenire con radicali e sostanziali modifiche ai provvedimenti attuativi all’estero della Legge 107, ripristinando i principi e i valori delle norme pattizie, relative alla mobilità professionale per la destinazione All’estero del personale scolastico di ruolo all’estero, ribaditi dal CCNL sottoscritto nei mesi scorsi.

Sul piano legislativo, bisogna superare l’attuale assetto settoriale dei vari strumenti di intervento (gli istituti italiani di cultura, i corsi di lingua italiana, le scuole statali , i lettorati di italiano nelle università straniere, le sezioni bilingue) per potenziare la diffusione della lingua e della cultura italiana all’interno di un processo di integrazione multilinguistica e
multiculturale.

Il percorso riformatore deve garantire un sinergico coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti, trasformando totalmente i principi e il funzionamento dell’attuale “ cabina di regia” MIUR e MAECI, istituita dal decreto legislativo 64, del tutto ininfluente, inefficace e totalmente priva di poteri di intervento sul piano organizzativo e gestionale sulla rete scolastica e culturale italiana all’estero. L’investimento di nuove risorse deve aggiungersi ad un piu’ funzionale utilizzo di quelle esistenti, spesso disperse nelle diverse articolazioni degli interventi. Tutto questo, salvaguardando la centralità dell’intervento pubblico e potenziando l’utilizzo di personale della scuola, che sia dotato di strumenti professionali idonei alle funzioni richieste all’estero, che possano avvalersi del contributo, come già oggi avviene, di enti e associazioni altamente qualificate per svolgere in tutto il mondo il servizio di promozione linguistico-culturale e favorire proficui rapporti di collaborazione e cooperazione con le Autorità scolastiche locali delle varie realtà estere.

Al personale della scuola deve essere riconosciuta la piena omogeneità di trattamento rispetto a tutto il restante personale dello stato in servizio all’estero, sul piano dello status giuridico ed economico, della durata del mandato all’estero e dell’applicazione delle norme vigenti sulla supervalutazione del servizio all’estero. (15/05/2018-ITL/ITNET)

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