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ITALIANI ALL'ESTERO - VOTO ALL'ESTERO - ON.PORTA (PD/ESTERO): "IL MIO RICORSO AVRA' UNA FUNZIONE SE RIUSCIRA' E A RISVEGLIARE UNA SANA ATTENZIONE SUL VOTO ALL'ESTERO"

(2018-04-18)

  "Nei due mandati di deputato ho maturato un amore per le istituzioni e per questo Parlamento e, parallelamente, una passione altrettanto grande per gli Italiani nel mondo. Questo mio rispetto mi porta oggi a presentare un ricorso alla Giunta delle Elezioni del Senato che, a mio vedere, riguarda non solo la mia situazione personale ma una deriva che potrebbe avere delle ripercussioni in futuro sempre piu’ grandi sulla tenuta e la legittimita’ del voto all’estero” ha esordito Fabio Porta, deputato uscente per il Partito Democratico, nel corso della conferenza stampa svoltasi questa mattina alla Camera dei Deputati a Roma.

Porta ha subito ricordato non e' la prima volta che si verificano delle alterazioni del voto elettorale.

"Sia nel 2008, quando fui eletto per la prima volta alla Camera, che nel 2013, dissi che, in particolare in Sud America, abbiamo assistito a fenomeni particolarmente rilevanti circa l'alterazione dei risultati elettorali. Nel 2008 il PD perse un seggio a favore di Forza Italia, nello specifico di che, pur essendo un illustre sconosciuto alla comunità , fu eletto con 50.000 preferenze nel 2008, ma  ottenne nel 2013 solo 7.000 voti. Una vicenda che nel 2008 ebbe ripercussioni abbastanza significative, tanto che ci fu anche un’inchiesta su quei brogli da parte della Procura di Roma.

Anche in quell’occasione -ha  stigmatizzato l'on. Porta - i fatti si concentrarono nella circoscrizione consolare di Buenos Aires. Purtroppo esiste una fisiologia e una patologia anche negli episodi anomali relativi alle elezioni. Questo succede in Italia e all’estero. La patologia e’ quando questi episodi intervengono in modo significativo ai fini del risultato elettorale o dell’attribuzione dei seggi” ha dichiarato Porta  sottolineando  alcuni dati  delle recenti elezioni.

“Abbiamo  un partito, l’Usei in Argentina, che nel 2013 ottenne 45.000 voti con due candidati residenti. Questo stesso partito ottiene nel  2018  67.000 voti. Praticamente avendo come base i voti ottenuti in Argentina e considerato che tutta la lista era formata da candidati residenti in Argentina, siamo di fronte ad un triplicarsi dei voti dell’Usei nel giro di pochi anni. Un partito che non aveva nessun parlamentare in Argentina e a Buenos Aires” ha affermato Porta precisando che quasi la meta’ di questi voti, circa 32.000, sono stati ottenuti in un’unica ripartizione consolare, ovvero a Buenos Aires, concentrati in meno di un terzo delle sezioni elettorali, dove è arrivato a prenderei il 96%-99% dei voti.
Ed anche il candidato eletto al Senato ha ottenuto nella circoscrizione di Buenos Aires le sue 24.742 preferenze, ovvero  quasi il 90%

"Ce n’e’ dunque abbastanza per indicare alla Giunta delle elezioni una verifica e un riconteggio e un'analisi di queste trenta sezioni i cui voti sono espressi dalla stessa calligrafia e dalla stessa penna.  Stiamo parlando di almeno 10.000/15.000 voti ” ha affermato Porta precisando di aver chiesto, tramite il ricorso, l’annullamento di questi voti. Una verifica che potrebbe cambiare il risultato” ha continuato Porta.

Dunque, "Credo che non sia piu’ prorogabile, anche alla luce di quello che e’ accaduto, la modifica del voto all’estero. E, d'altra parte - ha aggiunto -  una riflessione va fatta anche sul ruolo che hanno all'estero le preferenze” . "Voglio continuare a difendere il voto all’estero" ha poi concluso Porta, con una riflessione" Se prende, però,  questa deriva  rischia di diventare dannoso per il paese. Dunque, se vogliamo evitarlo e vogliamo essere degnamente rappresentati dobbiamo agire di conseguenza.  Il mio ricorso avra’ una funzione soprattutto se riuscira'  a risvegliare una sana attenzione sul voto all’estero, per avere delle correzioni in tempi rapidi, auspicabilmente nel corso di questa legislatura” ha concluso Porta facendo presente che, in considerazione dell’alto numero dei ricorsi, sara’ necessario almeno un anno prima di avere una risposta al suo ricorso." (18/04/2018-ITL/ITNET)

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