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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - VIOLA (INCA CGIL): "TRAGEDIA RIGOPIANO: INCA PROPONE LAPIDE IN MEMORIA DI TUTTE LE VITTIME DEL LAVORO. I CADUTI SUL LAVORO SONO TUTTI UGUALI"

(2018-01-17)

A un anno dalla tragedia di Rigopiano, l’Inca ha avanzato la proposta di porre una lapide, in occasione della festività del 1° maggio, in memoria di  tutte le vittime del lavoro.

Un anno fa, il 18 gennaio, la tragedia di Rigopiano: 29 i morti in tutto, ma 10 di loro erano dipendenti del resort di lusso, a 1200 metri di altitudine sul versante pescarese del Gran Sasso. Deceduto, anche uno dei proprietari.  Erano al lavoro come sempre, quando, poco prima delle 17, sono stati travolti da una valanga di neve e detriti, che si era staccata dal Monte Siella, insieme agli ospiti dell’hotel, quaranta in tutto. Un destino crudele che oltre ad aver macchiato di sangue quel paradiso di montagne, per molti meta di vacanze, ha anche cancellato l’unica risorsa produttiva di Farindola, azzerandone l’intera economia.

Proprio in questo piccolo Comune abruzzese di 1.800 abitanti, tanti anni fa, il proprietario dell’albergo, Roberto Del Rosso, deceduto insieme ai suoi dipendenti, aveva costruito le basi per rilanciare lo sviluppo di un’area, precipitata in una forte crisi per le ondate migratorie dei decenni passati, con un’azienda di 30 dipendenti e un indotto importante, che ha favorito la valorizzazione delle colture locali, facendo leva non soltanto sul turismo, ma soprattutto sulla difesa e il rispetto dell’ambiente. Temi sui quali la comunità farindolese, negli anni, ha mostrato una particolare sensibilità facendo nascere il primo regolamento applicato nell’area, successivamente adottato dalla Regione Abruzzo su tutti i Parchi, dalla Maiella al Gran Sasso. Un tracciato, che avrebbe potuto fare altri passi in avanti, purtroppo interrotto il 18 gennaio 2017, lasciando disoccupazione  e macerie.   

Sono passati 12 mesi da quella brutta giornata e gli strascichi di quel dramma sono ancora tragicamente  presenti  non soltanto nell’inchiesta della magistratura ancora in corso per accertare le responsabilità dell’accaduto, ma anche nella vita delle famiglie dei caduti sul lavoro, alle quali in parte le istituzioni pubbliche non hanno riservato adeguate tutele. 

Su questo specifico punto il Patronato della Cgil di Penne-Pescara, che ha preso in carico le domande di riconoscimento delle prestazioni Inail,  ha qualcosa da dire: i  genitori di due ragazzi, deceduti poco più che trentenni, non hanno avuto alcun aiuto: l’Inail, appellandosi rigorosamente al rispetto della normativa vigente, ha rigettato le loro richieste di riconoscimento della rendita, e quindi non hanno avuto alcun indennizzo.

Il presupposto normativo non prevede, infatti, alcun contributo se i genitori eredi, pur risultando conviventi con la vittima,  non risultano a carico del defunto. La morte è arrivata troppo presto per questi due ragazzi, prima ancora di formarsi una famiglia; perciò nulla è dovuto. Ma non è così per il Patronato della Cgil: “Per noi delI’Inca i caduti sul lavoro sono tutti uguali - spiega Tito Viola, responsabile dell’ufficio Inca di Penne-Pescara -. E’ vero che bisogna rispettare le leggi, ma in questa occasione emergono delle disparità di trattamento che potrebbero essere superate modificando le norme. Sarebbe auspicabile che si procedesse in tal senso per dare pari dignità al dolore dei familiari, che hanno subito forse il più innaturale dei lutti: la perdita di un figlio, in una tragedia che forse si poteva evitare se non fossero state sottovalutate le reiterate richieste di aiuto”.

Per Inca, oltre l’accertamento delle responsabilità del dramma, competenza della magistratura, c’è l’esigenza di una presa in carico di tutte le vittime del lavoro e delle loro famiglie, che è in capo alle Istituzioni pubbliche. Proprio per questa ragione, il Patronato della Cgil ha rivolto una richiesta specifica all’Inail; quella di porre a Rigopiano, nel luogo della tragedia, in occasione della festività del 1° maggio, una lapide in memoria di tutti i caduti del lavoro. 

Una iniziativa che seguirà quelle organizzate dal Comitato delle vittime di Rigopiano, in occasione della ricorrenza del 1° anno dalla tragedia. A Farindola, il 18 gennaio, alle 10.30, si svolgerà una fiaccolata, in ricordo di quella tragedia, cui seguirà alle 11, una messa, che sarà celebrata dal vescovo della Diocesi, monsignor Valentinetti. 

Nel pomeriggio, alle 14.30, a Penne, presso il palazzetto dello sport, si svolgerà la cerimonia commemorativa con la partecipazione di tutti gli enti e le associazioni, che hanno partecipato attivamente alle operazioni di soccorso, tra cui Protezione civile, il soccorso alpino del Cai, Guardia di finanza, Croce Rossa, vigili del fuoco e molti altri ancora. A questa cerimonia parteciperà il tenore Piero Mazzocchetti e altre personalità della cultura. (18/01/2018-ITL/ITNET) 

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