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ITALIANI ALL'ESTERO - VIII CONFERENZA ITALIA-AMERICA LATINA E CARAIBI- DI SANTO (SEGR.GEN.IILA):"ABBIAMO BISOGNO DI NUOVE SFIDE E NUOVI IMPULSI PER PROCEDERE VERSO IL DOMANI"

(2017-12-13)

  Si e’ svolta oggi a Roma presso il MAECI l’Ottava Conferenza Italia-America Latina e Caraibi. All’ordine del giorno gli 'Obiettivi e le proposte per crescere insieme’. Un'occasione per riflettere sulle sfide che attendono questi paesi ma anche per festeggiare i 50 anni dell’IILA, l'Istituto Italo-Latino Americano, nato mezzo secolo fa su invito del nostro Paese.

Indetta dalla Farnesina, alla conferenza hanno preso parte oltre trenta paesi di quest' area del Sud America. A ricordare il percorso fatto in questi 50 anni, il Segretario Generale dell’IILA, Donato di Santo,  ha presentato la mostra documentario-fotografica sui 50 anni dell’IILA, allestita presso la Sala Mosaici del Ministero degli Affari Esteri

“La mostra e’ un pezzo comune della nostra storia, della storia di 50 anni di impegno tra Italia e America Latina,” ha esordito Di Santo, precisando come la rassegna sia stata precedentemente esposta in Cile, Guatemala e El Salvador e sarà allestita nel 2018 a Madrid e in altri paesi latino americani.
“L'IILA svolge un’attività di cooperazione. E' un operatore importante dato che vantiamo una lunga esperienza in questo ambito. Si tratta di una cooperazione internazionale vissuta come collaborazione reciproca. Alla luce dei 50 anni di attivita’, abbiamo bisogno di nuove sfide e di un nuovo impulso ed e’ importante procedere con uno sguardo verso il domani. Vogliamo dunque rilanciare questa casa con uno sguardo alle radici e allo stesso tempo al futuro,” ha affermato Di Santo menzionando alcuni dei prossimi obiettivi dell’IILA: sviluppo sostenibile, parità di genere e lotta alle violenze contro le donne.

Tra i relatori presenti alla conferenza, Maria Angela Holguin, MRREE della Repubblica Colombiana e Presidente pro tempore dell’IILA, che ha subito sottolineato l’importanza di promuovere una maggiore integrazione tra Europa e paesi latino americani anche in considerazione dei tanti accordi che sono stati firmati.

"Siamo soci e possiamo insegnarci molto a vicenda. Secondo alcuni studi recenti, la nostra economia e’ in crescita e questo da' origine ad una classe media che ama la pace. E con questo spirito abbiamo lavorato all’integrazione. Abbiamo 226 milioni di abitanti, 43 milioni di turisti, siamo la settima economia del mondo e deteniamo il 35% del PIL,” ha osservato Holguin soffermandosi sulla situazione della Colombia, un paese che dopo un passato di violenza, terrorismo e sequestri, ha raggiunto una situazione di pace, ancora pero’ tutta da definire.

“Ora la nostra priorita’ sono gli investimenti e lo sviluppo. E dobbiamo lavorare con l’Italia per elaborare un’agenda di collaborazione e di investimenti. Noi da soli non ce la facciamo.
Ci sono molte opportunita’ in Colombia per quanto concerne l’innovazione, le infrastrutture, l’industrializzazione agro-alimentare. Tutto questo non e’ possibile pero' senza la comunita’ internazionale,” ha precisato Holguin sottolineando come la maggiore alleata della Colombia sia Federica Mogherini e come l’Italia si sia rivelata un'alleata preziosa nel processo della lotta contro il crimine.
“In questi cinquanta anni, l’IILA ha facilitato scambi culturali e conoscenze tra le imprese, oggi l’IILA può approfittare di questo momento per consolidare queste esperienze promuovendo nuove forme di collaborazione,” ha concluso Holguin.

Tra i partecipanti anche Licia Mattioli, vice Presidente Confindustria, che ha subito dichiarato come la cooperazione economica ed industriale e l’interscambio tra l’Italia e i paesi latino americani siano sensibilmente in crescita. Il commercio segna infatti quasi un + 10% mentre gli investimenti italiani lo scorso anno sono stati di 1,7 miliardi di euro con circa 3.000 imprese installate e 26.000 nostre aziende che esportano in quell’area.

“L'Italia non ha mai pensato di abbandonare questa regione, anche nei momenti piu’ bui o durante gli anni di grande inflazione. E sono molti i casi di successo di imprenditori che operano nel settore automobilistico, energetico e del food. E la presenza di grandi gruppi porta a traino altre piccole e medie imprese dando vita ad una filiera. Una situazione che ha portato un considerevole sviluppo nei paesi latino americani,” ha affermato Mattioli ricordando le diverse missioni svolte in questa aerea e le prossime in calendario come quella prevista nel 2018 in Messico.
“Insieme possiamo farcela e andare piu’ lontano nella costruzione di un sistema comune imprenditoriale,” ha concluso Mattioli.

Della grande crescita della Bolivia e del rilevante aumento del PIL procapite ha parlato invece Fernando Huanacuni, MAE della Bolivia.
“Nel 2016, per la seconda volta, la Bolivia e’ stato il primo paese per investimenti pubblici rispetto al PIL. Abbiamo inoltre ridotto il livello di povertà ridistribuendo il reddito. Ci stiamo affrancando dalla povertà estrema. La Bolivia e’ oggi un paese pacifista che rifiuta la violenza e il terrorismo. E’ un paese che ha creato un Ministero dell’Energia per andare verso un’energia pulita, facendo ricorso al gas naturale. Il risultato e’ una economia resiliente in linea con gli accordi di Parigi che ci siamo impegnati a rispettare,” ha precisato Huanacuni auspicando che questa conferenza possa offrire nuove opportunita’ per nuove forme di collaborazione e per la costruzione di nuovi ponti.

Al centro dell’intervento di Manuel Gonzales Sanz, MAE della Costa Rica, l’Agenda 20-30 e gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
“Due anni fa abbiamo siglato gli Accordi di Parigi e poi l’Agenda 20-30. E’ stato l’inizio di un lungo cammino, ha sottolineato. Un cammino da percorrere insieme in modo da centrare gli obiettivi. Oggi ci siamo pero’ resi conto che dobbiamo modificare i criteri di cooperazione internazionale. Oggi si aiutano i paesi piu’ poveri e ci si dimentica dei paesi a basso-medio reddito che sono a mezzo cammino. Noi vogliamo superare il fiume ed arrivare dall’altra parte della sponda. Abbiamo pero’ indici di discriminazione, di disuguaglianza e lacune strutturali che non ci consentono di progredire e di arrivare ad un modello di sviluppo sostenibile. Dobbiamo dunque modificare i criteri di cooperazione internazionale. E per riuscire non abbiamo bisogno di fondi ma di lavorare insieme per raggiungere la meta. Gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e dell’Agenda 20-30 non si possono raggiungere se non in questo modo,” ha osservato Sanz ricordando anche gli ingenti danni, per 500 milioni di dollari, provocati dal recente uragano.

“Tra i 33 paesi che fanno parte dell’America Latina e Caraibi ci sono tante diversita’. Messico e Costa Rica per esempio non sono uguali. Quando si pensa all’America Latina si pensa spesso a tre o quattro paesi che hanno magari grandi mercati e diverse risorse. Invece in America Latina ci sono tanti paesi e alcuni richiedono un aiuto specifico. Per questo si debbono rivedere i criteri per i paesi a basso medio reddito,” ha concluso Sanz.

Rebeca Grynspan, Segretario Generale della SEGIB, Secretaría General Iberoamericana, si e’ soffermata sulle nuove forze che permettono all’Europa e al continente latino americano di avvicinarsi e su come il percorso dell’integrazione sia il progetto piu’ importante dei nostri tempi.
“ I paesi latino americani sono per un mondo aperto, appoggiano il libero scambio. In questo quadro, l’Europa e i paesi latino americani hanno un’agenda da rispettare e nonostante le sfide, questo accordo e’ importante per noi,” ha precisato Grynspan, sottolineando la necessita’ di recuperare la fiducia dei cittadini di cui fa parte una nuova e piu’ potente classe media che e’ diventata piu’ esigente e richiede non solo beni materiali ma anche beni politici.
“Dobbiamo ammettere che la societa' e l’economia hanno camminato piu’ rapidamente rispetto alle istituzioni. Dobbiamo quindi recuperare mettendo in campo progetti pubblici trasparenti,” ha dichiarato Grynspan.

Tra i partecipanti anche  Francesco Storace, Amministratore Delegato Enel, che ha subito sottolineato il grande interesse dell’azienda verso l’ America Latina, un continente che in questo momento gode di stabiilta’ e non e’ toccato dal terrorismo.
“In America Latina, la crisi economica ha colpito - ha fatto presente - ma in modo minore. L'eta’ media lavorativa e’ diversa dalle altre parti del mondo e l’urbanizzazione sta aumentando sensibilmente. Inoltre c'e' un'enorme dotazione di energie rinnovabili in quasi tutti i paesi e in dieci anni e’ triplicato il loro uso. In considerazione della forte crescita della popolazione c’e un fortissimo bisogno di energia,” ha affermato Storace sottolineando che due milioni di persone in America Latina lavorano in questo settore.

"In America Latina c'é necessita’ di investimenti in infrastrutture. Noi siamo presenti in dieci paesi, paesi piccoli, medi e grandi. Non abbiamo una preferenza, siamo ben distribuiti in tutta la regione e siamo il principale operatore in campo energetico,” ha aggiunto Storace, precisando che l'azienda ha investito 3 miliardi di euro per lo sviluppo delle reti di distribuzione, 5 miliardi per la generazione di fonti rinnovabili e 1 miliardo per le concessioni esistenti e per la produzione di energia idroelettrica in Brasile. Abbiamo un piano di investimenti per i prossimi tre anni e stimiamo di avere una crescita del 50% . Non investiamo in infrastrutture che richiedono più di tre anni, quindi investiamo in energie rinnovabili, sostenibili ed innovative. Abbiamo 523 progetti di sostenibilita’ in questo momento,” ha precisato Storace. (13/12/2017-L.G.-ITL/ITNET)

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