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ITALIANI E ITALIANI ALL'ESTERO - REGIONI FRONTALIERE - COMMISSIONE UE ISTITUISCE RETE DI ESPERTI PER VALORIZZARNE POTENZIALE ECONOMICO

(2017-09-21)

  “Per sfruttare pienamente il potenziale economico delle regioni frontaliere dell'UE, che contano 150 milioni di cittadini, la Commissione ha varato il Punto focale per le frontiere, che fornisce a tali regioni sostegno mirato per aiutarle ad abbattere gli ostacoli all'occupazione e agli investimenti”. Per le regioni di confine l’Unione europea quindi crea un gruppo di esperti per il loro maggiore sviluppo. Si tratta di esperti-consulenti su problemi del lavoro, servizi e aziende.

Tra gli obiettivi della Commissione europea rientrano in particolare il migliore accesso al lavoro e ai servizi pubblici e una facilitazione per le regioni transfrontaliere nella creazione di imprese.
Le iniziative intendono "rafforzare la crescita" ed eliminare gli ostacoli che rendono difficile la vita nei territori di confine, che oggi producono circa un quarto del Pil dell'Ue, ma il cui "pieno potenziale economico resta inutilizzato".

Questa nuova 'task force' di esperti da gennaio 2018 fornirà consulenza alle autorità nazionali e regionali per migliorare la cooperazione fra territori di confine e condividerà buone pratiche da tutta l'Ue attraverso una nuova piattaforma online.

Un esempio "da manuale di agglomerato urbano in cui un confine può creare barriere amministrative", e "unico caso del genere in Europa", è la regione frontaliera italo-slovena di Gorizia, Nova Goriza e Sempeter. Dal 2011 nella zona è stato creato un Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale), che mira alla gestione comune di settori come sanità, ambiente, trasporti urbani, logistica ed energia.

Nel periodo in corso 2014-2020, l'Italia partecipa a 19 programmi Interreg, e fra i 636 progetti approvati circa la metà ha un capofila del nostro Paese. Il lancio della task force Ue arriva alla vigilia della Giornata della cooperazione europea, che celebra la collaborazione fra Paesi e regioni dell'Unione.

La proposta fa parte di una più ampia comunicazione dal titolo "Rafforzare la crescita e la coesione nelle regioni frontaliere dell'UE", che “prevede una serie di nuove azioni e di un elenco delle iniziative in corso, per aiutare le regioni frontaliere dell'UE a crescere in modo più rapido e ancora più coeso”.

Corina Cre?u, Commissaria responsabile per la Politica regionale, afferma che “le regioni frontaliere producono oltre un quarto della ricchezza dell'Europa, ma il loro pieno potenziale economico resta inutilizzato. Parliamo di una miniera di possibilità in attesa di essere colte esaminate. La Commissione fornirà un sostegno mirato a tali regioni, a diretto vantaggio dei loro cittadini.»
Saranno centralizzate le informazioni sulle “buone pratiche in materia di servizi pubblici per l'impiego transnazionali, come la rete congiunta istituita dalla Galizia e dalla regione settentrionale del Portogallo e sostenuta da EURES, il portale della mobilità professionale dell'UE.

In questo modo il Punto focale per le frontiere potrà contribuire alla creazione della futura autorità europea del lavoro annunciata dal Presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione del 2017, volta a rafforzare la cooperazione tra le autorità preposte al mercato del lavoro a tutti i livelli e a migliorare la gestione delle situazioni transfrontaliere”.
Per un migliore accesso ai servizi pubblici delle regioni frontaliere è previsto, tra l’altro, la repertorierà le attuali strutture di assistenza sanitaria transfrontaliere, come le zone di assistenza sanitaria transfrontaliera sul confine franco-belga. Inoltre saranno individuati anche i collegamenti ferroviari mancanti lungo le frontiere interne, per rendere più efficienti i servizi di trasporto pubblico a livello transfrontaliero.

La Commissione selezionerà un massimo di 20 progetti che presentano soluzioni innovative per eliminare gli ostacoli transfrontalieri. Entro la fine del 2017 verrà pubblicato un invito a presentare progetti.(21/09/2017-ITL/ITNET)

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