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RICERCA SCIENTIFICA ITALIANA NEL MONDO - CRESCITA 80% PROGETTI DELL'ENEA FINANZIATI DALLA UE, TASSO DI SUCCESSO DOPPIO RISPETTO MEDIA EUROPEA - PARTNER GERMANIA, FRANCIA SPAGNA E REGNO UNITO

(2017-08-09)

  Nell’ultimo triennio i progetti di ricerca e innovazione dell’ENEA finanziati dall’Ue, in particolare nell’ambito del programma Horizon 2020, sono cresciuti  passando dai 31 del 2014 ai 55 del 2016. Sempre in questo periodo, i progetti dell’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile hanno ottenuto un tasso di successo del 20%, circa il doppio rispetto alla media europea (11,8%). È quanto emerge dal rapporto “Contratti ENEA con la Commissione europea”, appena pubblicato, che evidenzia un totale di 154 progetti a partecipazione ENEA in corso al 2016, pari a un importo complessivo per l’Agenzia di quasi 40 milioni di euro. I maggiori Paesi partner in progetti europei sono la Germania e la Francia, seguiti da Spagna e Regno Unito.

L’ENEA risulta in buona posizione anche nella gestione dei progetti stessi in qualità di team leader:  infatti, rispetto ai progetti Ue ancora in corso nel 2016 ne coordina 30, ovvero circa il 20%  del totale, interfacciandosi tra i soggetti proponenti e la Commissione europea.                                                                                 

Il maggior numero di progetti acquisiti è nel settore energetico (53,5%), seguito da quello ambientale (10,6%); nel campo dell’energia ai primi posti per contributi ricevuti, le fonti rinnovabili e la fusione nucleare. Rispetto al passato, l’attività progettuale nell’area energia risulta sostanzialmente invariata, quella nell’area ambiente in lieve calo, mentre è  cresciuto il numero di progetti nell’area sicurezza (10,3%). La vera novità è rappresentata da nuovi settori  come quello dei materials e dei raw materials (8%).

“L'incremento dei progetti acquisiti nel triennio va interpretata tenendo conto che nel 2014 è iniziato il programma H2020 e, come in tutte le fasi analoghe di avvio, si sconta un fisiologico periodo di studio e apprendimento delle pratiche, anche burocratiche, per la presentazione dei progetti”, spiegano le autrici del rapporto Anna Pibiri e Caterina Salvadego dell’ENEA.(09/08/2017-ITL/ITNET)   

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