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UNIVERSITA' ITALIANE NEL MONDO - ARCHEOLOGI EUROPA E ADRIATICO A CONFRONTO SU "ROMA ED IL MONDO ADRIATICO DALLA RICERCA ALLA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO" ORGANIZZATO DALL'ATENEO DI MACERATA

(2017-05-16)

Archeologi dell’Adriatico a confronto: da giovedì per tre giorni, più di 100 archeologi di tutta Europa e dell’Adriatico - Italia, Croazia, Slovenia e Albania - si confronteranno a Macerata, nel convegno “Roma ed il mondo adriatico”.
Da giovedì 18 maggio e per tre giorni, più di 100 archeologi provenienti da tutto l’Adriatico, dall’Italia, alla Croazia, alla Slovenia fino all’Albania, insieme a colleghi di tutta Europa, che operano in area adriatica si confronteranno a Macerata, nell’ambito del Convegno “Roma ed il mondo adriatico: dalla ricerca archeologica alla pianificazione del territorio”
Il Convegno è organizzato dall’Università di Macerata e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche in collaborazione con la Regione Marche, l’Associazione Museale della Provincia di Macerata, la Provincia di Macerata e il Progetto “AdriAtlas”, nell’ambito del Progetto DCE della Regione Marche “PlayMarche. Un distretto Regionale peri Beni Culturali 2.0”

“Il tema scientifico - ricorda Roberto Perna, archeologo dell’Università di Macerata - è legato ai processi di trasformazione culturale che hanno caratterizzato il territorio adriatico fra IV e I sec. a.C., in particolare al momento del contatto con Roma, e agli strumenti di tutela preventiva da applicare per la difesa e valorizzazione del patrimonio archeologico in area adriatica”. Come sottolinea Carlo Birrozzi, soprintendente per l’archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche “obiettivo dell’incontro sarà anche quello di discutere della categorie interpretative, dei metodi e dei modelli da applicare, affinché i risultati della ricerca archeologica possano entrare nei processi di co-pianificazione urbanistica e territoriale”.

“Lungo l’Adriatico - fa notare il rettore Francesco Adornato - si sviluppano intensi rapporti scientifici tra l’Università di Macerata e altre Università ed Enti di ricerca, come ad esempio l’Università di Gjirokaster e l’Istituto archeologico di Tirana presente con il suo direttore nel comitato scientifico. L’organizzazione del Convegno, faciliterà il rafforzamento di importanti rapporti di collaborazione, che renderanno l’Adriatico più vicino ad un comune spazio di terra da attraversare con sempre maggiore facilità”.

Per l’occasione saranno presentati, grazie a più di 10 pannelli illustrativi, i primi risultati del Progetto per la realizzazione dei Piani dei Parchi archeologici della provincia. L’Università di Macerata e la Soprintendenza per le Marche, grazie al sostegno della Regione Marche e della Provincia di Macerata, collaborando con la Scuola di Architettura e Design di Ascoli dell’Università di Camerino e con altri soggetti pubblici e privati, hanno avviato da più di 15 anni un percorso che vuole portare alla conclusione della Carta archeologica della provincia di Macerata e alla realizzazione dei Piani dei Parchi archeologici della provincia di Macerata. Verranno, dunque, esposte le prime tavole legate all’elaborazione degli schemi direttori dei Piani dei Parchi di Potentia (Porto Recanati), Ricina (Macerata) Septempeda (San Severino Marche) realizzati nell’ambito del Progetto PlayMarche. Insieme a questi si proporrà anche quello di Pollentia-Urbs Salvia,: realizzato nell’ambito del Progetto Tau della Regione, è stato modello per i primi e ed è in fase di attuazione, grazie ai finanziamenti attivati, in particolare, in ambito ministeriale (Ales).

“Nonostante il valore sociale ed economico riconosciuto al patrimonio culturale, e a quello archeologico in particolare, in Italia - fa notare ancora il professor Perna - si stenta ancora sia ad avviarne politiche di gestione che superino la necessità di realizzare interventi di tutela e valorizzazione solo nel momento in cui si presentano il rischio o l’occasione o addirittura quando un danno è già fatto, sia, ancora più importante, di inserire in forma organica e programmata tale ricchezza nelle politiche di sviluppo economico e sociale in genere del territorio”.(16/05/2017-ITL/ITNET)

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