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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - IIC - ON.FEDI (PD/ESTERO): "LIBERARE ISTITUTI DI CULTURA DA GRAVAMI AMMINISTRATIVI. RISPOSTA GOVERNO MIA INTERROGAZIONE"

(2017-04-27)

“Gli Istituti di cultura dovrebbero essere, soprattutto ora che si punta ad una promozione integrata del Sistema Italia nel mondo, i terminali di un’articolata e incisiva proposta culturale del nostro Paese in ambito globale. Il crescente carico di attività amministrative di vario genere, invece, spesso li rende asfittici perché soffocati da una serie di incombenze di natura amministrativa, fiscale e interpretativa delle normative locali che ne limitano l’incisività e il dinamismo". Così l'on. Marco Fedi, parlamentare PD eletto nella circoscrizione estero.

"Per richiamare l’attenzione su questo insostenibile stato di cose- ha proseguito l'on. Fedi -  ho presentato un’interrogazione al Ministro degli esteri  (Data firma: 23/02/2017) facendo anche specifiche proposte, come affidare ad un fiscalista italiano locale i compiti fiscali, eliminare il codice identificativo di gara (CIG), innalzare a 1.000 euro per gli IIC la soglia applicativa di “0” euro, fare per il personale corsi di formazione frontali e non a distanza, come ora, incrementare il numero delle assunzioni locali.

Alla mia interrogazione ha risposto in modo altrettanto articolato il Vice Ministro Mario Giro (vedi facebook: https://www.facebook.com/ITALIANNETWORK-149298065429451/) sottolineando, in particolare, i vincoli che all’azione del MAECI derivano dalle normative in vigore. Per la complessità della materia, allego il testo dell’interrogazione e della risposta per chi voglia avere un’idea precisa delle questioni, dalle quali dipende l’efficienza di questi importanti veicoli di iniziativa culturale.

A commento delle considerazioni avanzate dal Vice Ministro Giro posso dire che il Governo e lo stesso Parlamento non dovrebbero trascurare l’impegno di rendere più elastiche per gli IIC alcune normative che, se applicate alla lettera, potrebbero diventare paralizzanti, come in molti casi già avviene. Vorrei cogliere, inoltre, il valore di alcuni spiragli, come quelli che potrebbero aprirsi per lo svolgimento dei corsi di formazione decentrati quanto meno nelle realtà dove i costi potrebbero essere più contenuti e per un’accresciuta dotazione di personale in un prossimo futuro, sia inviato dall’amministrazione centrale che assunto in loco.

Insomma- ha concluso il parlamentare-  il senso più vero di questa mia iniziativa parlamentare è quello di richiedere che non ci si limiti ad un’applicazione schematica e formalistica delle normative, ma si compia uno sforzo per rendere più agile e più incisiva l’azione di questi importanti organismi”.(27/04/2017-ITL/ITNET)

dI SEGUITO IL TESTO DELL'INTERROGAZIONE:

Seduta di annuncio: 747 del 23/02/2017

Primo firmatario: FEDI MARCO
co-firmatario LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO

FEDI e LA MARCA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere –

premesso che:

gli Istituti Italiani di cultura (IIC) nel mondo dovrebbero essere un luogo di incontro e di dialogo per intellettuali e artisti, per gli italiani all'estero e per chiunque voglia coltivare un rapporto con il nostro Paese;

dovrebbero promuovere all'estero l'immagine dell'Italia e la sua cultura, classica ma anche e soprattutto contemporanea;

l'80 per cento del lavoro svolto dagli Istituti Italiani di cultura, allo stato attuale, è di natura amministrativo-contabile;

negli ultimi anni, alle già prevalenti incombenze di natura amministrativo-contabile, si sono sommati anche altri obblighi di carattere fiscale;

alle competenze in materia amministrativa e fiscale verso l'Italia si aggiungono, per la specifica presenza degli Istituti Italiani di cultura sul territorio all'estero, le competenze delle normative locali;

la carenza strutturale di personale in tutte le sedi rende ancora più pressante l'esigenza di un alleggerimento dei carichi contabili amministrativi ed un generale orientamento dell'attività verso programmi e progetti culturali;

le indicazioni operative del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in relazione alla 27/4/2017 4/15693 : CAMERA - ITER ATTO http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/15693&ramo=CAMERA&leg=17 2/2

predetta attività amministrativa, non sono chiare e la libera e diversa interpretazione tra le sedi causa risposte diverse che creano confusione e disfunzioni;

il processo di «dematerializzazione» risulta inapplicabile e comporta costi più elevati e tempi enormemente più lunghi rispetto al passato –:
se non si ritenga di assumere iniziative per:

a) affidare gli obblighi fiscali nel loro insieme (ritenuta d'acconto, Irap, dichiarazione di ritenuta d'acconto per l'ospite) ad un fiscalista italiano quale unico consulente competente a livello di Paese;

b) eliminare il Codice identificativo di gara (Cig), reintroducendo per tutte le richieste e le accettazioni di offerta, nonché per i decreti autorizzativi, il timbro «visto si liquida»;

c) innalzare a 1.000,00 euro in deroga per tutti gli Istituti Italiani di cultura, la soglia applicativa di «0» euro, di cui al messaggio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale n. 235654 del 30 novembre 2016 avente ad oggetto «Codice dei contratti. Linee guida ANAC sulle procedure di affidamento per importi inferiori alle soglie di rilevanza comunitaria»;

d) predisporre appositi corsi di formazione, non in modalità «FAD», ossia corsi specifici presso il Ministero o le rappresentanze diplomatiche italiane in loco, come peraltro già sperimentato per i corsi di «aggiornamento in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro», per il personale amministrativo-contabile degli Istituti Italiani di cultura;

e) aumentare il contingente del personale amministrativo a contratto presso tutte le sedi degli Istituti Italiani di cultura per fare fronte alle incombenze amministrative e contabili. (4-15693)

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