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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - RUSSIA - ALL'HERMITAGE L'IMPORTANTE OMAGGIO A MARIANO FORTUNY "IL MAGO DI VENEZIA". ITALIAN NETWORK INCONTRA C.DA ROIT RESPONSABILE ARCHIVI MUSEO FORTUNY

(2016-12-07)

    Grande debutto  al museo Hermitage per Mariano Fortuny (Granada 1871 – Venezia 1949), il  versatile artista spagnolo naturalizzato italiano, celebre non solo  per i suoi dipinti e le sue incisioni,  ma anche per le sue scenografie,  i suoi tessuti e i suoi abiti.

Curata da Tatyana Lekhovich,  Ricercatrice Senior presso il Dipartimento di Arti Applicate  dell'Europa Occidentale dell’Hermitage, in collaborazione con  Daniela Ferretti, Direttrice del Museo Fortuny, e  Chiara Squarcina, la mostra e’ infatti il primo omaggio che la Russia rende a Mariano Fortuny e alla sua multiforme creativita’.

“Non solo non  era mai stata organizzata una mostra su Mariano Fortuny in Russia ma neanche avevamo mai prestato delle sue opere per rassegne tematiche o collettive. E’ dunque una vera novità’, d’altra parte l'intenzione e’ proprio quella di farlo conoscere ad un pubblico sempre piu’ vasto  perche’ a livello  internazionale non e’ molto noto. Il suo nome e’ legato ad alcuni abiti ma non si conosce l'eclettismo  di questo artista  infaticabile, definito  il ‘Leonardo’ dei tempi moderni, che si interesso’ a tutto sperimentando ed inventando. Pur nascendo come pittore, infatti,  si cimento’ in moltissimi altri settori  come in quello teatrale  per il quale realizzo’ costumi  ma anche un particolare sistema di illuminazione, la Cupola Fortuny,  adottata da molti teatri in Europa. 
Senza tralasciare la fotografia e la stampa su tessuto. E  fu proprio per le sue alchimie cromatiche su tessuto  che  si guadagno’ il soprannome di 'Mago di Venezia’. Cosi lo chiamavano infatti  Gabriele D'Annunzio e Marcel Proust il quale gli dedico’ anche alcune intense pagine in 'A la recherche du temps perdu',” afferma in un’intervista ad Italian Network Cristina Da Roit, Responsabile  Archivi del Museo Fortuny a Venezia.

“La mostra all’Hermitage si concentra  sulla sua produzione tessile che comprende sia i tessuti per abiti che i tessuti per arredamento. Tessuti che si distinguono per stilemi figurativi che Fortuny riprende da civilta’ antiche traducendoli  in un linguaggio moderno. Pur guardando ai motivi greco-romani e  a quelli copti,  all’estremo oriente, all'arte ispano moresca e a quella  rinascimentale,  questo artista seppe  infatti rielaborare le sue fonti di ispirazione,” precisa Cristina Da Roit.

"Per raccontare  la sua  produzione arriveranno da Venezia piu’ di 170 opere di cui 142 dal Museo Fortuny, una decina dal Museo di Palazzo Mocenigo e 17 dalle  Collezioni della Fondazione Venezia.  Non mancheranno, inoltre,  alcuni  lavori prestati da collezionisti privati italiani e russi.  Ci saranno dipinti, disegni, album fotografici e, chiaramente,  numerose prove di stampa su tessuto, teli, cuscini e diversi suoi abiti iconici. Da segnalare lungo il percorso le matrici di stampa, per lo piu’ inedite,  che costituiscono un dizionario visivo del linguaggio di Fortuny,” puntualizza  Cristina Da Roit.
"Insieme alle creazioni del maestro,  il museo russo  proporra’ anche degli oggetti provenienti dalla sua collezione permanente come  stoffe medievali e rinascimentali, tessuti copti,  antiche sculture e ceramiche orientali.  Un consistente nucleo  di manufatti volti proprio a sottolineare l’influenza che l’arte del passato ebbe sul lavoro di Fortuny,” aggiunge Cristina Da Roit.

Nata da un progetto congiunto  dell'Hermitage e della Fondazione Musei Civici di Venezia, la mostra e’ strutturata in sei diverse sezioni.
Apre il percorso, la parte dedicata ai motivi copti  che delinea l'influenza dell'arte egizia sul  lavoro di Fortuny. Segue la sezione sulla sua produzione ispirata all'arte moresca, da segnalare qui il celebre “Vaso Fortuny",  risalente al  XIV secolo,  acquistato dal padre dell'artista ed attualmente conservato presso l’Hermitage.  La terza parte si concentra invece sul mondo antico e presenta dei Delphos, le celebri  tuniche plissettate ispirate al chitone delle korai arcaiche come la celebre Hera di Samo o ad opere di bronzo come l'Auriga di Delphi. Sempre in questa sezione i Knossos, tessuti leggerissimi stampati con motivi di grande effetto ispirati alle decorazioni vascolari della civiltà minoica.
A seguire un ‘focus’ sul processo creativo dell’artista che alllinea foto dell’atelier tessile, matrici in legno, prove di stampa, progetti per macchine tessili. La quinta sezione e’ invece dedicata al teatro con costumi e  sperimentazioni tessili realizzate per delle rappresentazioni.  Chiudono il percorso  i suoi lavori d'ispirazione gotica, rinascimentale e barocca.

Patrocinata da Ermitage Italia  e  promossa dall’Istituto Italiano di Cultura a San Pietroburgo e l'Ufficio di Fortuny in Russia,  la mostra rimane aperta dal 7 dicembre sino al  13 marzo 2017.

Figlio d’arte  (suo padre era il pittore catalano Marià Fortuny i Marsal ), Mariano Fortuny nacque a Granada nel 1871. Accostatosi giovanissimo alla pittura,  nel 1889 si trasferì a Venezia  stabilendo il suo laboratorio  a Palazzo Pesaro Orfei. La sua passione non fu solo  la pittura: nel corso della sua prolifica carriera l'artista si dedico' anche  all’incisione, alla scenografia, all'illuminotecnica e alle arti applicate. Concepì inoltre creazioni di moda  che furono indossate da molte celebrita’ tra cui Isabella Duncan ed Eleonora Duse: abiti realizzati  con tessuti leggerissimi che si distinguevano per delle sottilissime piegoline. A lui si deve, infatti,  l'ideazione della plissettatura. Fu sempre  lui il fondatore dell'omonima azienda Tessuti Artistici Fortuny srl,  tuttora attiva, che continua a  produrre i tessuti con le stesse tecniche e gli stessi macchinari ideati dall'inventore.
Fortuny morì all'età di 78 anni nel suo palazzo veneziano che fu donato nel 1956 dalla vedova, Henriette Negrin, alla città di Venezia.  Palazzo poi divenuto la sede del  Museo Fortuny.(06/12/2016-Letizia Guadagno-ITL/ITNET)

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