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PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - FLESSIBILITA' - AL VIA RACCOLTA FIRME ON LINE PETIZIONE PROPOSTA 857 DAMIANO/GNECCHI INDIRIZZATA AL PRES. CONSIGLIO E PRES. CAMERE

(2016-05-02)

  Inizia oggi la raccolta firme (VEDI: manifesto)°°°° per la Petizione indirizzata al Presidente del Consiglio e ai Presidenti di Camera e Senato a sostegno della proposta di legge 857 Damiano, Gnecchi - presentata nel 2013 dai due parlamentari ed altri - per l'introduzione di un criterio di flessibilità delle pensioni e per i lavoratori precoci.

"È importante aderire alla Petizione per dare forza al nostro obiettivo" afferma il Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, on.Cesare Damiano.

Petizione al link http://www.progressi.

Ma a che punto è il dibattito intorno al quale si muovono diverse posizioni ?

Con la risoluzione di maggioranza sul Def nel quale il governo si impegna "ad adottare ogni iniziativa utile a promuovere, negli aspetti degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel Documento di Economia e Finanza, interventi in materia previdenziale volti ad introdurre elementi di flessibilità per quanto attiene all’età di accesso al pensionamento" e ciò anche "con la previsione di ragionevoli penalizzazioni, nonché interventi, anche selettivi, in particolare nei casi di disoccupazione involontaria e di lavori usuranti".

Dunque, "passato il Rubicone", il Governo sta lavorando alla predisposizione di una formula - diverse quelle in cantiere - che verrà presentata - ha anticipato il Sottosegretario Tommaso Nannicini - entro il mese di maggio, anche se il provvedimento vero e proprio sarà pronto entro fine d'anno, come aveva anticipato
  Tre i beneficiari del provvedimento :
-  persone che desiderano andare in pensione anticipatamente per motivi personali e per i quali sarebbe prevedibile una riduzione dell'assegno del 3-4% con un anticipo di tre anni;
- coloro che hanno necessità di andare in pensione prima perché hanno perso il lavoro e sono lontani dai requisiti della quiescenza. ad essere penalizzato sarebbe lo Stato;
  i lavoratori che devono andare in pensione perchè l'azienda  deve ristrutturare l’organico aziendale. Ed in questo caso i costi convergerebbero sull'impresa.

Ad esserne ormai convinto è il Ministro dell'Economia e finanze Padoan, che prevede la necessità di una  copertura finanziaria dai 5 ai 7 miliardi. Per il Ministro dell'Economia e Finanza è importante che si proceda per aprire le porte ad una opportunità per i giovani.

Assolutamente certo della necessità che si proceda è il presidente dell'Inps Tito Boeri, che preme perchè si proceda nel minor tempo possibile (nella L. di stabilità) e "non fra cinque anni".

PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
DAMIANO, BARETTA, GNECCHI, LENZI, BELLANOVA, LUCIANO AGOSTINI, ALBANELLA, ANTEZZA, ARLOTTI, BARGERO, BARUFFI, BOCCUZZI, BONOMO, CARELLA, CARRA, CENNI, CENSORE, COVA, CRIVELLARI, D'INCECCO, FABBRI, CINZIA MARIA FONTANA, FRAGOMELI, GANDOLFI, GIACOBBE, GINOBLE, GOZI, GREGORI, GULLO, IACONO, INCERTI, LAFORGIA, LATTUCA, LAURICELLA, LODOLINI, MAESTRI, MAGORNO, MALISANI, MANFREDI, MARANTELLI, MARCHETTI, MARCHI, MARIANI, MARIANO, MOGNATO, MONGIELLO, MONTRONI, MURA, GIORGIO PICCOLO, SALVATORE PICCOLO, RAMPI, ROCCHI, GIOVANNA SANNA, SIMONI, TERROSI, TULLO, VENITTELLI, ZAPPULLA
Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell'accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico

Presentata il 30 aprile 2013

Onorevoli Colleghi! La drammatica crisi economica che ha colpito il nostro Paese negli ultimi anni ha comportato il succedersi di una serie di gravi crisi occupazionali e reso ancora più incerto il futuro di milioni di lavoratrici e lavoratori. Le sicurezze relative al proprio futuro pensionistico, che hanno accompagnato le generazioni precedenti, non esistono più. Molto spesso l'attività lavorativa delle persone è frammentata, intervallata da periodi di disoccupazione, solo nei migliori dei casi coperti da forme di ammortizzatori sociali.
      Le manovre pensionistiche del quadriennio 2008-2011, spostando l'età di pensionamento molto in avanti e aumentando il numero di anni di contributi necessari per il raggiungimento della pensione, hanno acuito lo stato di insicurezza e instabilità delle persone.

      La presente proposta di legge si pone l'obiettivo di ripristinare certezza nella possibilità di età di pensionamento effettivo di milioni di lavoratrici e lavoratori, restituendo loro quella serenità perduta nel corso degli ultimi anni, caratterizzati da un completo stravolgimento del sistema previdenziale.

      Intendiamo, inoltre, garantire modalità omogenee di uscita dal mondo del lavoro a tutte le categorie di lavoratori, pubblici, privati e autonomi. Infatti, in un contesto di recessione così profondo e duraturo – che ha visto entrare in profonda difficoltà settori fino a pochi anni fa al riparo da ogni vento di crisi, quale il pubblico impiego, e che ha inferto colpi durissimi al mondo delle piccole imprese e del lavoro autonomo – riteniamo necessario prevedere forme di flessibilità di pensionamento, le quali, attraverso un sistema di penalizzazione e premialità in tema di assegno pensionistico, consenta alle lavoratrici e ai lavoratori di poter decidere, all'interno di un range variabile tra i 62 e i 70 anni di età, il momento della cessazione dell'attività lavorativa.
      Ciò contribuirà ad agevolare anche un ricambio generazionale, che le recenti riforme pensionistiche hanno contribuito a disincentivare.

      Il comma 1 del singolo articolo di cui si compone la presente proposta di legge dispone che, dal 1o gennaio 2014, le lavoratrici e i lavoratori – pubblici, privati e autonomi – tra i 62 e i 70 anni di età che abbiano maturato un'anzianità contributiva di almeno 35 anni possano accedere a forme di pensionamento flessibile, purché l'importo dell'assegno, secondo l'ordinamento previdenziale di appartenenza, sia almeno pari a 1,5 volte l'importo dell'assegno sociale.

      Il comma 2 prevede che la determinazione dell'importo della pensione si applichi considerando l'importo massimo conseguibile, secondo l'ordinamento previdenziale di appartenenza di ciascuno, al quale viene applicata una riduzione o maggiorazione sulla quota di trattamento pensionistico calcolata con il sistema retributivo, a seconda che l'età di pensionamento sia inferiore o superiore ai 66 anni e degli anni di contributi versati.

      Il comma 3 stabilisce che le disposizioni dei commi precedenti non si applichino, se meno favorevoli, ai soggetti impiegati nei cosiddetti lavori «usuranti». Inoltre per le lavoratrici e i lavoratori che abbiano maturato almeno 41 anni di anzianità contributiva è prevista la possibilità di pensionamento prescindendo dall'età anagrafica.

      Il comma 4, infine, stabilisce che, fino al 31 dicembre 2016, derogando dalla disciplina in materia, l'incremento dell'età pensionistica dovuto all'allungamento della speranza di vita sia determinato nella misura di tre mesi complessivi.

Articolato PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
      1. A decorrere dal 1o gennaio 2014, le lavoratrici e i lavoratori che abbiano maturato un'anzianità contributiva di almeno 35 anni possono accedere al pensionamento flessibile al compimento del requisito minimo di 62 anni di età fino al requisito massimo di 70 anni di età, purché l'importo dell'assegno, secondo i rispettivi ordinamenti previdenziali di appartenenza, sia almeno pari a 1,5 volte l'importo dell'assegno sociale.
      2. Ai fini della determinazione dell'importo della pensione si calcola per ciascuna lavoratrice o lavoratore l'importo massimo conseguibile a requisiti pieni secondo i rispettivi ordinamenti previdenziali di appartenenza. Alla quota calcolata con il sistema retributivo si applica la riduzione o la maggiorazione di cui alla tabella A allegata alla presente legge, in relazione all'età di pensionamento effettivo e agli anni di contributi versati, al fine di conseguire l'invarianza dei costi tra i due sistemi.
      3. Sono fatte salve, se più favorevoli, le disposizioni in materia di accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67, nonché le disposizioni in materia di esclusione dai limiti anagrafici per i lavoratori che hanno maturato il requisito di anzianità contributiva di almeno quarantuno anni.
      4. In via transitoria, fino al 31 dicembre 2016, l'adeguamento dei requisiti anagrafici e contributivi di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita è determinato nella misura di tre mesi complessivi, in deroga alla disciplina prevista dall'articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni. (02/05/2016-ITL/ITNET)

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