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PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - EX INPDAP - BUCCERI( PENSIONATI UNITI ALL'ESTERO): "SIAMO TASSATI DUE VOLTE. BASTA CON DISPARITA' TRATTAMENTO EX INPDAP ED INPS "PURI". CI RIVOLGEREMO ALLA UE !"

(2016-04-30)

  "Basta con  le disparità di trattamento fra ex INPDAP e INPS "puri" " ad affermarlo Giuseppe Bucceri un pensionato Italiano residente nella Gran Canaria (Spagna) impegnato nella denuncia delle discriminazioni che - afferma - penalizzano i ensionati ex INPDAP. Motivo per cui ha deciso di realizzare una pagina Facebook PENSIONATI UNITI ALL’ESTERO.

In questi giorni stiamo raccogliendo le adesioni per iniziare il percorso legale. Al momento molte sono le adesioni.

Il Movimento, tra gli altri obiettivi, si propone proprio di porre termine alla disparità di trattamento fiscale che esiste tra pensionati INPS e pensionati Ex INDAP residenti all’estero, disuguaglianza palesemente anticostituzionale in considerazione del fatto che un pensionato, sia esso ex dipendente pubblico o del settore privato, non può essere oggetto di alcuna differenziazione fiscale rispetto all’altro. 

I motivi di palese ed ingiustificata discrepanza - sottolinea Bucceri -  tra pensionati Ex INPDAP ed INPS “puri” sono diversi:

1. Grazie alle cosiddette Convenzioni per evitare le doppie imposizioni, sottoscritte tra Italia e numerosi altri paesi, europei e non, i pensionati INPS percepiscono la loro pensione al lordo, ovunque risiedano all’estero, cioè senza pagare le imposte in Italia, mentre i pensionati Ex INPDAP vengono tassati alla fonte e pagano tutte le imposte relative alla pensione in Italia, ivi comprese le addizionali regionali e comunali, in tutti i casi tranne che abbiano assunto la residenza in Tunisia, Senegal, Ecuador e Australia (che peraltro, già da anni, pur essendo la Convenzione tra i due Paesi ancora in vigore, non concede più tale tipologia di visto ai pensionati italiani che desiderano trasferirvi).

Esistono poi ulteriori differenziazioni, in negativo, per i pensionati Ex Inpdap: se è vero, ad esempio, che in Tunisia tutti indistintamente percepiscono la pensione al lordo, riconoscendo allo Stato Tunisino una tassazione, ovviamente inferiore a quella italiana, nella misura del 25% sul 20% della pensione, è altresì vero che ai pensionati INPS viene concessa anche la sanità gratuita, negata invece agli Ex Inpdap, costretti pertanto alla stipula di assicurazioni sanitarie private.

2. Nel contempo, esiste una vessazione subliminale nei confronti dei pensionati Ex INPDAP che sono pressoché costretti a cambiare nazionalità; infatti, se per i pensionati INPS unico requisito per ottenere la pensione al lordo è la residenza, il pensionato Ex INPDAP ottiene la defiscalizzazione italiana solo a seguito di acquisizione della cittadinanza straniera (dopo 10 anni per la Spagna e per la maggioranza dei paesi;

4. Non è logico né razionale che i pensionati Ex INPDAP continuino a pagare le imposte in Italia, pur non risiedendoci e non godendo dei servizi generali, mentre alcun tributo viene riconosciuto al Paese ospitante, dove effettivamente si vive;

5. In aggiunta, è assurdo che, oltre all’IRPEF, si facciano pagare, a tutti i pensionati le addizionali regionali e comunali italiane. Così, cittadini che vivono all’estero da svariati anni e che magari in Italia non sono più rientrati nemmeno per una vacanza si ritrovano comunque ad essere obbligati a queste trattenute;

6. In merito alla sanità, è palese l’ingiustizia operata, in particolare, ancora una volta nei confronti dei pensionati Ex INPDAP che, pur continuando a pagare le imposte in Italia, vengono privati dell’assistenza sanitaria; per i pensionati INPS potrebbe anche essere equo, visto che loro cessano la loro qualità di contribuenti;

7. Si sottolinea, ancora, l’assurdità del fatto che, pur risiedendo in Spagna, Bulgaria o in un qualsiasi altro Paese ed usufruendo dei servizi generali di questi Stati, i pensionati italiani Ex Inpdap non contribuiscono per nulla alla fiscalità della nazione ospitante;

8. Sorprende il fatto che i Paesi controparte abbiano accettato supinamente il diktat dell’Italia. La Spagna, ad esempio, avrebbe tutto da guadagnare se l’Italia corrispondesse ai pensionati Ex INPDAP la pensione al lordo e se le imposte, da questi, fossero corrisposte al Paese ospitante. Probabilmente questo è dipeso dal fatto che all’epoca della stipula del Trattato, non vi erano molti italiani che vivevano in Spagna, situazione decisamente cambiata oggigiorno. Propongo di sensibilizzare le Autorità dei vari Stati  che dovrebbero essere ben liete di incamerare proventi dalla tassazione dei propri residenti.

9. La disparità di trattamento dovrà essere sicuramente portata all’attenzione della UE. "conclude Bucceri , al quale ci si può rivolgere alla e email:- pensionatiexinpdapestero@gmail.com. (30/04/2016-ITL/ITNET)


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