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PATRONATI ITALIANI NEL MONDO - L.STABILITA' - SEGOLONI(ITAL GERMANIA):"FERMO RESTANDO CHE IL FONDO PATRONATI E' PARTITA DI GIRO. COSA HANNO RISANATO CON I 30 MILIONI TAGLIATI NEL 2015 ?
(2015-11-02)
All'estero il Patronato come ha recepito la L. di Stabilità 2016. In particolare faccio riferimento ai nuovi tagli che investono sia il Fondo Patronati che gli anticipo che vengono erogati ai Patronati. Lo abbiamo chiesto al vice Presidente dell'ITAL UIL Germania, franco Segoloni, da quarant'anni in quella che è la Nazione europea, dopo la città di Londra nel Regno Unito a più forte afflusso dei giovani italiani che emigrano all'estero".
"Se la cosa non fosse così seria, come purtroppo si può prevedere possa essere se rimarrà nei termini proposti, direi che, dopo il film "i soliti ignoti", siamo a "i soliti ignoti colpiscono ancora". E Segoloni spiega "Rifacendomi al precedente taglio ai patronati e fermo restando che le condizioni non sono assolutamente cambiate e cioè che il contributo ai patronati è una partita di giro del prelievo dalla busta paga dei lavoratori italiani..., mi farebbe piacere capire in che modo il risparmio della passata legge di stabilità - stiamo parlando di 30 milioni - abbia contribuito a risanare il bilancio dello Stato italiano, anche se pur in minima parte.
Di ciò non se n'è interessato nessuno, ma ora si ripropone di nuovo, in maniera massiccia ed esiziale per il proseguimento della vita del patronato un ulteriore contributo, ma con una partita di giro che non ha e non può avere effetti sulle entrate e sulle uscite dello Stato.
Ed allora, prosegue Segoloni, vorrei sapere da chi ha proposto il primo taglio come si è concretizzato." Ed aggiunge "Mi permetto un suggerimento al gruppo deputati PD che ha fatto propria anche la misura di quel taglio, mi piacerebbe sapere come si intende poi concretizzare il taglio di una partita di giro che è al di fuori del bilancio dello Stato e non contiene né elementi di prelievo fiscale, né di altra natura, per cui se tagliamo il passivo eventuale del bilancio dello Stato italiano, esso diminuisce. Questo è il peccato originale di questa situazione che nessuno fino ad oggi mi ha spiegato ma che comporta la fine dei patronati. Vorrà dire che abbiamo lavorato per 30-35 anni per una istituzione che oggi non si considera più valida. Che non ha più ragione d'essere, e che, in base a chi pontifica sulla modifica dell'emigrazione italiana, debba essere riformata.
Se aspettiamo una riforma dei patronati - nei tempi e nei modi con i quali si propone il Comitato parlamentare del Senato - quando si arriverà la riforma i patronati non ci saaranno più perché sono stati di fatto eliminati con metodi più o meno consentiti da una legge di bilancio dello Stato. In buon conto: saranno di fatto asciugate le fonti di alimentazione finanziaria", afferma il vice Presidente dell'ITAL Germania"
Quindi "È uno schiaffo in faccia, non tanto all'emigrazione tradizionale alla quale si aggiungono poi i cosiddetti giovani che vanno all'estero in cerca di lavoro, ma perchè incide su situazioni di disagio con effetti nuovi, su attività che potrebbero essere riconosciute al patronato, con una carica dirompente, che impone una difesa di tutti i colleghi che lavorano e lavoreranno in futuro per aiutare i nostri connazionali."
E il Vice Presidente dell'ITAL -Germania sottolinea "La solidarietà non è un valore puramente teorico, ha effetti concreti: è un punto di riferimento, insieme ai Consolati che pure si stanno riducendo, e potrebbe costituire sempre, così com'è stato per il passato, un notevole sostegno a chi viene all'estero a cercar lavoro". Vice Presidente ora il DDL sulla L. di Stabilità è all'attenzione del Parlamento.. "Quando sento personaggi che sono incaricati di una rappresentanza politica a livello parlamentare, che pontificano sull'emigrazione dicendo che 'è cambiata, che si impone un ripensamento', mi dico "ma questi signori all'estero ci son venuti in prima classe, in assemblee preparate dal loro partito, e se ne ritornano in Parlamento dopo aver effettuato incursioni che niente hanno a che fare con il lavoro che tutti i santissimi giorni dei nostri operatori di patronato, colleghi che io stimo e che non posso lasciare così, a secco in un momento in cui si propone di togliere l'acqua che ci scorre per darci la vita !. Ebbene, che cosa bisogna cambiare ? Bisogna, piuttosto, allargare il riconoscimento delle attività che si fanno ! esclama Segoloni stigmatizzando "Dalla periferia, dal palazzo, dai poteri centrali vengono espresse posizioni molto riflesse, molto mediate, ma la gente che viene qui da noi, mica ha tempo da perdere a leggere una "specie" di giornalismo che tratta di queste cose, comprese le posizioni politiche che non sono ispirate da un'obiettività reale su quel che succede in Europa !..."
"In un convegno di alcuni anni fa, con esponenti della previdenza sociale tedesca, venne fatta una previsione di quelle che sarebbero state le domande di prestazioni pensionistiche a carico del sistema assicurativo tedesco: venivano calcolate un numero di prestazioni pensionistiche a diverso titolo, solo per la Germania, di circa 25.000 all'anno. Ripeto: solo per la Germania. Se poi si considera un valore medio - non assolutamente sconvolgente - di 2000 euro all'anno per 25'000 domande di pensione, arriviamo per la sola Germania a circa 50 milioni di euro. Ovvero oltre i 48 milioni di euro che si vogliono togliere, con un artificio contabile, dalla contribuzione destinata ai patronati. Questo vuol dire - sottolinea l'esponente del Patronato ITAL - che l'emigrazione italiana ha prodotto e produce ancora i suoi effetti in termini di sostegno e di rimesse, solo per la Germania. Senza considerare,poi, tutte le domande di prestazioni pensionistiche sostitutive dei titolari. Parlo delle pensioni vedovili o dei superstiti, che purtroppo assumono una valenza piuttosto sostanziosa e consistente, anche perchè nei fatti le donne vivono più degli uomini, e purtroppo i nostri pensionati, quelli che usufruiscono già di una pensione, si stanno avvicinando ad un livello di età molto alta.
"Queste considerazioni vorrei porle con un intento assolutamente costruttivo - sottolinea Segoloni - a chi deve prendere certe decisioni, tenendo presente che proprio in questo convegno si riconosceva che i lavoratori italiani avevano dato un contributo alla ricostruzione della Germania dagli anni 60 in poi...., lo sviluppo dell'Europa, il traffico tra Italia e Germania...che rappresenta sempre una partita attiva che nessuno è in grado di quantificare, a favore dell'Italia. Ebbene, ora si sta proponendo di buttare a mare questa esperienza.
Ed ancora rispondendo alle illazioni giornalistiche "Si dice che il patronato ITAL ha 40 uffici in Germania. Ma quando mai ! Non arriviamo a 26 e il prossimo anno saranno ancora meno... Quest'anno, agli ispettori del Ministero del lavoro, che vengono a verificare la nostra attività. Perchè ci vengono eccome ! E' stato suggerito di effettuare una verifica delle 'idoneità qualitative delle strutture' che vengono messe a disposizione dei nostri connazionali (accesso anche a non deambulanti, servizi, sale d'aspetto, l'archivio). cose che hanno richiesto in alcuni casi un investimento, che abbiamo avviato senza aspettare il 2016. Ed ora si dice che probabilmente per il 2016 non c'è una lira. Questo non lo trovo assolutamente corretto in una politica organica di bilancio da parte degli organi preposti dallo stato !
"... questo è un governo di sinistra che si dovrebbe ispirare ai bisogni dei lavoratori, al loro sostegno, non solo nella tematica che riguarda la ricerca e la creazione di posti di lavoro per i giovani e anche quelli che giovani non sono, ma queste attività collaterali di sostegno non sono assolutamente valutate in maniera corretta. Non vengono assolutamente considerate nell'impatto che hanno a favore delle nostre comunità e questo dispiace perché non andiamo in cerca né di allori né di riconoscimenti a titolo onorifico ma è certo che se si parla di rinascita dello Stato italiano e si va a chiudere poi non solo le Ambasciate o i Consolati che sono i portatori della bandiera italiana. E noi la bandiera italiana ce l'abbiamo nel cuore, con le migliaia di lavoratori che hanno fatto la gobba per arrivare alla pensione".
Infine, l'appello ai parlamentari eletti dagli italiani all'estero "Se dobbiamo dare ragione a forze becere che non hanno mai visto di buon occhio attività di mediazione sociale e di solidarietà, svolta gratuitamente, diamo ragione ad un Italia che non riconosciamo. E, dunque, auspico un intervento non individuale ma collettivo penetrante e significativo da parte dei nostri rappresentanti che siedono in Parlamento".(02/11/2015-ITL/ITNET)
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