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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - GRANDE MUSICA ITALIANA : AIDA DI GIUSEPPE VERDI AL REGIO DI TORINO E DAL 24 OTTOBRE SULLA PIATTAFORMA WEB EUROPEA DEDICATA ALLA MUSICA LIRICA

(2015-10-03)

  Mercoledì 14 ottobre, alle ore 20, il Regio di  inaugura la nuova Stagione d’Opera 2015-2016 con Aida di Giuseppe Verdi. Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio, affronta l’imponente partitura di Verdi nel celebrato allestimento del regista, Premio Oscar, William Friedkin. Questo allestimento di Aida, oltre a essere un omaggio alla riapertura del Museo Egizio, segna un’importante collaborazione tra due delle principali istituzioni culturali torinesi.

Alla produzione inaugurale di Aida tutti potranno accedere on line dal 24 ottobre alle ore 20,25 (ora italiana) per sei mesi. Una splendida opportunità offerta ad appassionati e neofiti della lirica di tutto il mondo.

Affermano al Regio "sarà il nostro primo contributo al progetto europeo The Opera Platform, la piattaforma web interamente dedicata alla musica lirica frutto di una partnership fra teatri come Wiener Staatsoper, Royal Opera House Covent Garden e Teatro Real di Madrid; il Teatro Regio è l’unico rappresentante italiano.

Anche per la Stagione 2015-2016 è stato confermato l’accordo tra il Teatro Regio e Rai-Radio3 per la trasmissione in diretta delle opere in programma. La registrazione della Prima sarà trasmessa da Rai-Radio3 il 17 ottobre alle ore 21.

Per il terzo anno consecutivo apriamo con un capolavoro di Verdi, compositore che è diventato il simbolo stesso dell’eccellenza del nostro Teatro, riconosciuta ormai a livello mondiale. Questo allestimento di Aida, oltre a essere un omaggio alla riapertura del Museo Egizio, segna un’importante collaborazione tra due delle principali istituzioni culturali torinesi.

Anche per la Stagione 2015-2016 Intesa Sanpaolo – Socio Fondatore del Teatro – conferma il proprio impegno con il Regio assicurando la partnership alla produzione inaugurale, l’appuntamento più atteso. Il sostegno di Intesa Sanpaolo al Teatro Regio rientra in un più ampio rapporto di collaborazione che vede la Banca al fianco della Città di Torino, nella realizzazione delle maggiori iniziative culturali.

Gianandrea Noseda, nell’approfondito studio condotto in anni di interpretazioni, afferma: «Aida è un’opera sorprendente, nella quale Verdi vuole superare i limiti della tonalità. È anche un’opera intimista e il finale del secondo atto, quello della celebre marcia trionfale, serve a mettere luce, per contrasto, alle pagine più profonde, nascoste e spirituali. È sola Amneris, figlia di Re; è sola Aida, schiava in un paese straniero; persino Radamès, il condottiero, è solo e si lascia scappare un segreto militare.
Tutti i protagonisti di quest’opera vivono la loro solitudine. L’orchestra, dal canto suo, deve dimostrare il proprio carattere: è un personaggio come gli altri, deve dialogare e partecipare all’azione».

Cresciuto nei quartieri malfamati di Chicago, il regista William Friedkin viene subito riconosciuto, negli anni Settanta, come un giovane prodigio della “Nuova Hollywood”. Il successo planetario arriva con The French Connection (Il braccio violento della legge, 1971) vincitore di cinque premi Oscar e di tre Golden Globe e con The Exorcist (L’esorcista, 1973, premiato con due Oscar e quattro Golden Globe). La sua prima regia di un’opera risale al 1999; da allora, ha realizzato vari allestimenti che hanno sempre attirato l’attenzione di pubblico e critica. Dice il regista, Leone d’oro alla carriera nel 2013 e creatore di quest’allestimento per il Regio nel 2005: «Spesso impiego anche due anni per mettere a fuoco una regia, non amo le inutili provocazioni che si scontrano con le idee del compositore. Dal mio punto di vista il carattere più interessante è quello di Amneris, perché in lei convivono emozioni opposte: ama e odia Radamès, personaggio con il quale faccio fatica a identificarmi, poiché veicola un conflitto troppo violento. Appena lo incontriamo sulla scena, il suo desiderio più profondo è condurre il suo popolo in battaglia, ma nel giro di pochi minuti è pronto a lasciar perdere e a tradire la sua gente per amore di una schiava».

In questa produzione, Aida sarà Kristin Lewis, soprano originario dell’Arkansas, dotata di timbro sensuale, corposo e limpido, al suo debutto al Regio. La sua prima interpretazione di Aida risale al 2006, presso l’Opera del Cairo; da allora Lewis ha fatto del personaggio verdiano il suo ruolo di riferimento, richiesta in tutti i principali teatri internazionali: dalla Scala alla Wiener Staatsoper, passando per Seoul e Masada.

Aida è un’opera che richiede un’attenta scelta dei protagonisti per rendere al meglio quel particolare equilibrio timbrico cui Verdi aveva pensato. A tal proposito, Anita Rachvelishvili sarà l’Amneris di questa produzione, ruolo che segna il ritorno al Regio della giovane mezzosoprano georgiana dopo l’indimenticabile Carmen del 2012. L’immensa quantità di suono e di armonici che Rachvelishvili possiede darà nuova luce al difficile ruolo creato da Verdi, di gran peso vocale e drammaturgico. Radamès sarà interpretato dal tenore Marco Berti, che il pubblico del Regio ha avuto la possibilità di ascoltare in diversi ruoli a lui congeniali: Don José, Pollione, Cavaradossi. Il suo timbro luminoso e duttile è perfetto per la parte impervia e complessa dell’eroico condottiero; un ruolo per il quale Verdi scrisse passi di grande finezza espressiva. Amonasro sarà Mark S. Doss, basso-baritono capace di scolpire ogni sillaba del dettato verdiano con una potenza e una musicalità degne della migliore scuola italiana. Vincitore di un Grammy Award, Doss vanta un particolare legame con il Regio, teatro nel quale ha interpretato capolavori di Bizet, Wagner e Zemlinsky.

Durante le dieci recite, ai protagonisti già citati si alterneranno, nei giorni 15, 17, 21 e 23 ottobre, Anna Pirozzi (Aida), Anna Maria Chiuri (Amneris), Riccardo Massi (Radamès) e Dimitri Platanias (Amonasro), artisti dall’avviata carriera internazionale che proporranno un’Aida del pari intensa e drammatica.

Nella recita del 16 ottobre Ekaterina Gubanova sarà Amneris e Massimiliano Pisapia sarà Radamès. Completano il cast: il basso Giacomo Prestia (Ramfis), il basso In-Sung Sim (Il re), il soprano Kate Fruchterman (una sacerdotessa) e, nel ruolo del messaggero, Dario Prola, Roberto Guenno; le acrobazie aeree saranno eseguite da Elisa Mutto e Rio Ballerani del Cirko Vertigo. Scene e costumi di questo fastoso allestimento sono di Carlo Diappi, le coreografie di Marc Ribaud – riprese da Anna Maria Bruzzese – le luci di Andrea Anfossi e le sagome animate di Michael Curry.
Il Coro del Teatro Regio, impegnato in importanti passi nell’opera, è istruito da Claudio Fenoglio.

Il Museo Egizio ha accolto con entusiasmo l’opportunità di offrire il proprio contributo nel campo dello spettacolo dal vivo; ricco e prezioso è infatti il suo apporto. Per cominciare, l’immagine guida della comunicazione sarà la splendida dea Iside, la cui statua è custodita presso il Museo. Una copia della stessa statua, di eccezionale eleganza e sensualità, verrà esposta nel Foyer del Toro, dove troverà spazio anche una ricca e interessante raccolta iconografica sugli scavi archeologici che ripropongono il fascino delle prime scoperte del grande Ernesto Schiaparelli, avvenute qualche decennio dopo la prima rappresentazione di Aida. Inoltre, nella Galleria Tamagno, trionferà l’imponente statua – alta oltre quattro metri – della potente dea Sekhmet, abitualmente posizionata all’ingresso del Museo. Infine, il carpet che accoglie gli spettatori all’ingresso, riprodurrà splendidi geroglifici, risalenti all’inizio dell’epoca tolemaica, che decorano uno dei reperti di massimo interesse e bellezza del Museo Egizio.

Aida, terz’ultima opera di Verdi, andò in scena per la prima volta nel 1871, al Teatro dell’Opera del Cairo, e da allora divenne uno dei titoli del compositore più rappresentati in assoluto. Ricreando un Egitto colorato con festosi balli, marce trionfali, cori e inni – secondo l’esotismo imperante di fine Ottocento – Verdi riuscì a scolpire un dramma dalle forti passioni, nel quale la ragion di stato, la guerra e i complessi rapporti familiari fanno da corollario alla tragica fine della coppia protagonista.(03/10/2015-ITL/ITNET)

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