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ITALIANI ALL'ESTERO - STATI GENERALI ASSOCIAZIONISMO - RICCI(FILEF) :"ESSENZIALE COLLEGAMENTO CON NUOVO ASSOCIAZIONISMO IN RETE. DAL FORUM IMPEGNO VALORIZZARE "INTELLIGENZA DIFFUSA"

(2015-07-03)

  Da Rodolfo Ricci del Comitato promotore degli Stati Generali dell'Associazionismo, il cui intervento ha fatto seguito all'apertura dell'assise da parte di Luigi Papais dell'UCEMI, i numeri che contrassegnano il contesto del fenomeno associativo italiano nel mondo.

Innanzitutto, Ricci ha ricordato le 200 adesioni fra associazioni e federazioni: una rete di oltre 1500 associazioni, un terzo delle 3.500 associazioni censite dal MAECI.  Una rappresentanza sociale fondamentale perchè il collegamento con l'Italia si esplichi da parte delle comunità all'estero.  Una rappresentanza sociale che è stata messa a rischio negli ultimi 5 anni. Un settore tra i piu' accrediti dalla spending review - ha dolorosamente ironizzato l'esponente della FILEF. Tagli per oltre l'80% a livello nazionale e regionale. In prima fila, in questa operazione, la Regione Campania.

Ma la situazione è divenuta ancor piu' pesante dal momento in cui la rappresentanza politica non si collega con la rappresentanza sociale. E ciò è avvenuto perchè la rappresentanza politica  ha fatto scelte precise azzerando i  capitoli emigrazione, immigrazione e cooperazione.  La domanda è  perchè non c'è stato qualcuno che abbia impedito che questo avvenisse. Dunque, l'esigenza è l'avvio di un  rapporto nuovo fra rappresentanza sociale politica e istituzioni.

Altro elemento fondamentale il collegamento che deve essere sviluppato fra associazionismo tradizionale e il  nuovo che riesce ad organizzarsi da solo ed anche a fare associazionismo di mutuo soccorso, ultizzando i nuovi media. Una realtà sostanziale per Ricci alla quale il vecchio associazionismo rimane estraneo.

Ma il futuro del mondo associativo degli italiani all'estero deve anche prendere in considerazione,  per Ricci, un contesto ben piu' ampio. In buona sostanza occorre gestire il passaggio dall'emigrazione italiana e l'immigrazione alla realtà del complesso delle migrazioni. 
E' da qui che deve partire il nuovo percorso, un percorso ben piu' ampio quello che attende il Forum per valorizzare
l'"intelligenza diffusa", aprendo le porte a nuove opportunità, nuovi bisogni, nuovi percorsi.

  Per cui se la sede del Forum sarà a Roma occorrerà avere anche sedi sui territori all'estero. La versione digitale non basta, infatti. Dunque, non un Forum ma tanti Forum all'interno dei quali raccogliere le esperienze e farle divenire progettualità.  Le associazioni storiche devono operare per promuovere progetti utili. Soprattutto ai nuovi emigranti.(04/07/2015-ITL/ITNET)

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