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RAPPORTO SVIMEZ- SUD 2006: TRA RIPRESA ECONOMICA ED EMIGRAZIONE
(2007-07-13)
Al Sud lo sviluppo c?? ma presenta molte contraddizioni. Una su tutte: si torna ad emigrare come negli anni sessanta. E vanno via, soprattutto, i giovani diplomati e laureati della Campania della Sicilia della Puglia e della Calabria per dirigersi in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. L?incoraggiante lenta ripresa non blocca, quindi, il fenomeno dell?emigrazione da Sud a Nord, che invece registra nel 2006 un record storico, pari a quello degli anni 1961-1963 in cui 295.000 persone all?anno abbandonavano il Mezzogiorno per cercare opportunit? al Nord.
E? quanto ha reso noto Svimez (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel mezzogiorno) nel rapporto presentato a Roma.
La crescita del Mezzogiorno nel 2006, continua il rapporto Svimez, risulta quattro volte superiore rispetto a quella dell?area registrata dal 2002 al 2005. Il rapporto avvisa, per?, sul ritardo che il Sud mantiene nei confronti del Nord, per ci? che riguarda le dinamiche di sviluppo, puntando il dito contro il rischio di rallentamento delle riforme a scapito della crescita.
Nel dettaglio: il Sud ? cresciuto nel 2006 dell?1,5%, ma con una dinamica ancora inferiore a quella del Centro-Nord; il Pil per abitante ? di 16.919 euro (57,4% del Centro-Nord). La regione che registra la crescita maggiore ? il Molise (2,2%), seguito da Basilicata e Sardegna (1,8%). Tutti i settori produttivi meridionali segnano un trend positivo ma comunque inferiore rispetto agli omologhi del Centro-Nord: industria +1,5% (2,5% Centro-Nord), edilizia +1,4%, servizi +1,3% (1,7 Centro-Nord). Negativa la performance del settore agricolo che registra un -4,1% (-2,4% Centro-Nord). Gran parte della ripresa ? dovuta all?aumento della spesa per consumi delle famiglie (+1,2%) e al rilancio degli investimenti (+2,5%) con un incremento pi? del doppio rispetto al Centro-Nord (0,6%). Enorme il divario tra la crescita economica del Mezzogiorno (+0,4 % tra il 2000 e il 2006) e quella dei nuovi stati membri della Ue (+5%). A trainare la crescita sono gli export che nel 2006 aumentano del 6,8% con punte positive del 55,2% in Basilicata e del 13,9% in Sardegna. Anche in questo caso, tuttavia, il Sud risulta inferiore al Nord: la quota dell?export del mezzogiorno ? pari solo al 11,1% sul totale nazionale.
La quota di spesa pubblica del Sud scende dal 40,6 al 36,3%, ben lontana quindi dal 45% deciso in fase di programmazione. Diminuiscono anche gli investimenti pubblici dal 36% del 2000-2001 al 31,3% del 2006.
Per quanto riguarda gli investimenti esteri in Italia: solo lo 0,66% ? stato indirizzato al Mezzogiorno contro il 99,34% del Centro-Nord. In questo caso il record negativo spetta a Campania, Puglia e Basilicata. Il flusso medio di Ide al Sud ? stato di 13 euro per abitante contro i 305 della media nazionale e gli 800 di quella Ue.
Anche per le infrastrutture il Sud segna un ritardo notevole: 77,7% per le autostrade, 72,3% per le ferrovie, 74% per le linee di trasmissione elettrica, 44,6% per la rete di distribuzione del gas. Accettabile solo il livello degli aeroporti rispetto alla popolazione 103,5% anche se Molise e Basilicata non ne possiedono.
Nel 2006 i lavoratori irregolari al Sud sono saliti di 43mila unit?, a quota un milione 391mila. Per lo Svimez nel 2006 si assiste ad un ''mezzogiorno in risalita'', ma ''con il timore che senza riforme strutturali il processo di sviluppo sia a rischio''. (13/07/2007/ ITL/ITNET)
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