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PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO - PREVIDENZA COMPLEMENTARE - FURLAN(CISL):"NORME SU CONCORRENZA RISCHIANO DI COMPROMETTERLA. FONDI PENSIONI NON SONO PRODOTTI FINANZIARI"

(2015-02-23)

“Nel disegno di legge sulla concorrenza, sono contenute norme sbagliate che in nome della liberalizzazione del sistema della previdenza complementare, rischiano di compromettere la stabilità dei fondi contrattuali e quindi  il valore delle future pensioni, mortificando il ruolo della contrattazione collettiva che oggi svolge un compito  essenziale nella promozione e nel sostegno dei fondi pensione”.

Lo ha dichiarato il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenendo sulle normativa previdenziale contenuta  nel disegno di legge sulla concorrenza varato dal Consiglio dei Ministri nella giornata di venerdi  scorso, che prevedono la portabilità del contributo a carico del datore di lavoro in caso di trasferimento da un fondo chiuso verso un fondo aperto o un piano individuale pensionistico di tipo assicurativo.

“Il Governo ed il Parlamento devono rivedere queste norme. La  scelta che è stata fatta e' sbagliata, perché i fondi pensione contrattuali, istituiti dalla contrattazione collettiva, non possono essere considerati alla stessa stregua del risparmio individuale, delle polizze assicurative o dei fondi aperti. I fondi pensione non sono prodotti finanziari, non hanno finalità di lucro,  non si reggono su una rete di promotori finanziari o assicurativi, ma sono soprattutto strumenti del  welfare contrattuale, sostenuti dalle libere scelte di aziende e lavoratori ed è anche per questo motivo che presentano costi di adesione e partecipazione per gli iscritti nettamente più bassi rispetto ai fondi aperti e ai Piani Pensionistici Individuali di tipo assicurativo.
Queste misure, che seguono  la scelta di consentire, con la legge di stabilità la possibilità di erogare il TFR in busta paga e l'aumento della tassazione sui rendimenti  (dall' 11 al 20%), rischiano di smantellare il sistema della previdenza complementare, che andrebbe invece rilanciato e sostenuto tramite misure fiscali di sostegno e un’adeguata campagna di educazione ed informazione previdenziale fra tutti i lavoratori e le lavoratrici”, ha concluso il leader della Cisl. (23/02/2015-ITL/ITNET)

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