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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ITALIA/CROAZIA - VENEZIA RENDE OMAGGIO A MIROSLAV KRALJEVIC GRANDE ARTISTA CROATO AD UN ANNO DALL'INGRESSO DELLA CROAZIA NELL'UNIONE EUROPEA

(2014-04-18)

  La Galleria Internazionale d?Arte Moderna di Ca? Pesaro, come tradizione, si apre  da oggi al 15 giugno ad uno dei suoi importanti momenti di approfondimento e riflessione finalizzati alla valorizzazione di autori e ambiti artistici meno noti e indagati. In questo contesto nasce l?omaggio alla figura di Miroslav Kraljevic (Gospic 1885 - Zagabria 1913) una delle personalit? chiave della pittura croata della prima met? del XX secolo.

Alla sua morte prematura - avvenuta a soli 27 anni a causa di una grave forma di tisi - si devono sia il numero relativamente esiguo di opere realizzate, sia la fascinazione che il suo lavoro ha avuto sull?arte moderna croata.
Kraljevic orient? infatti la bussola degli artisti croati da Vienna e Monaco di Baviera - frequentate entrambe per perfezionare la propria educazione artistica - a Parigi, dove ricav? un nuovo potenziale iconografico e, cos? facendo, port? le correnti moderne e avanguardiste a Zagabria gi? all?alba del XX secolo.

In mostra una selezione di venti opere dell?artista croato - meglio noto come il pittore dell?anima - tra dipinti, disegni e guazzi, che vanno a colmare una lacuna storico-artistica per il pubblico italiano, restituendo al contempo un artista sorprendente per finezza espressiva e abilit? tecnica.

? passato circa un secolo da quando Miroslav Kraljevic, considerato il primo pittore croato del modernismo, nell'arco di soli due anni dipinse il suo capolavoro. Si tratta di Autoritratto con cane, a Monaco di Baviera, nel 1910, alla fine della sua formazione accademica ? subito accolto con grande favore dalla critica - e Autoritratto, a Zagabria, nel 1912, sei mesi prima di morire.

Poco pi? di settant?anni fa le sue opere venivano esposte per la prima volta a Venezia: era il 1942 e l?allora commissario del padiglione croato ai Giardini, lo scultore Ivan Me?trovic, includeva cinque suoi dipinti a olio in occasione della XXIII Biennale d?Arte di Venezia, tra cui il gi? citato Autoritratto con cane e Bonvivant (1912). Questo avvenimento tuttavia ? oggi poco ricordato, nonostante Kraljevic si collochi tra quei particolari modernisti, dalle spiccate qualit? pittoriche, che si spinsero al di fuori dei confini della terra natia.

Risulta infatti decisivo per il pittore il soggiorno parigino avvenuto a cavallo tra il 1911 e il 1912 quando, in soli tredici mesi, si svolse probabilmente una delle trasformazioni pi? complesse dell'arte croata di quell'epoca: un mutamento
che getter? le basi per i passi in avanti succedutisi immediatamente subito la sua morte e riscontrabili soprattutto nelle opere dei pittori che segneranno il secondo e gli inizi del terzo decennio del Novecento.
Lasciata la citt? di Po?ega, attraverso Vienna e Monaco di Baviera, Kraljevic arriva a Parigi, dove sperimenta l?attrattiva del flaneurismo e si appropria dei valori dell?arte pittorica pura.
Un nuovo stato d'animo con inediti potenziali contenutistici e formali, nonch? la vita scapigliata e briosa della scena artistica della capitale francese del primo decennio del XX secolo, gli offrono una fonte inesauribile di temi, fornendogli le
basi per una nuova sensibilit? espressiva e facendogli scoprire il fascino di una vita senza freni.

Accanto ai migliori autoritratti realizzati dall?artista, la mostra affianca di questo periodo anche alcune altre fondamentali composizioni - come Vive la joie, In una caffetteria di Parigi e Golgota - che contribuirono a proiettarlo al centro della scena artistica europea.

Miroslav Kraljevic si spegne nell?aprile del 1913 a Zagabria a soli 27 anni, minato dagli effetti della lunga malattia, lasciando un?opera che oggi, a pi? di un secolo di distanza, si presenta ancora perfettamente attuale e carica di un
ineguagliabile tratto distintivo e forza interpretativa. E piace ricordare che, per gli strani giochi di coincidenze e parallelismi spesso ricorrenti nel mondo dell?arte, un mese dopo la sua morte proprio a Ca' Pesaro si inaugurava la pi? importante e ?scandalosa? delle mostre della Bevilacqua La Masa, in cui si affermava da parte di un gruppo di giovani artisti ? i Capesarini - la volont? di confrontarsi con la contemporaneit? europea e la necessit? di inserirsi nel contesto italiano e anche internazionale del tempo? si trattava per certi versi del medesimo ?anelito? emotivo alla ricerca e alla sperimentazione che aveva animato proprio Miroslav Kraljevic.

Nata da un progetto di ?iva Kraus, la mostra si realizza in stretta sinergia tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e la Moderna Galerija di Zagabria, istituzione che lo scorso anno, in occasione del centenario della morte dell?artista, gli ha dedicato un?importante retrospettiva, che diverr? itinerante attraverso i pi? importanti centri culturali della Croazia.

A cura di Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia, Biserka Rauter Plancic, direttrice della Moderna Galerija di Zagabria e la collaborazione di Cristiano Sant, della Galleria Internazionale d?Arte Moderna di Ca? Pesaro, l?esposizione mira ad esplorare un momento della creativit? artistica europea pressoch? inedito per l'Italia (se si esclude il passaggio alla Biennale veneziana del 1942).

In occasione della mostra, che si inaugura in concomitanza del primo anniversario dell'entrata della Repubblica di Croazia nell'Unione Europea, ? inoltre prevista all?Ateneo Veneto una conferenza e la proiezione di un film sull?artista, mercoled? 14 maggio. (18/04/2014-ITL/ITNET)


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