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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - STATI UNITI - CIMA A NEW YORK: MOSTRE E NON SOLO. A COLLOQUIO CON LAURA MATTOLI IDEATRICE E FONDATRICE DEL PRIMO CENTRO STUDI ALL'ESTERO SULL'ARTE ITALIANA DEL XX SECOLO

(2014-01-08)

  La notizia della prossima apertura di una Fondazione privata per la valorizzazione dell'arte contemporanea italiana nel mondo a New York ha destato l'attenzione dei media internazionali e del mondo culturale italiano che ritrovano nell'iniziativa di Laura Mattoli, storica dell'arte, curatrice di interessanti mostre e collezionista raffinata in continuit? con l'impegno paterno.

Il Center for Italian Modern Art - CIMA - avr? sede a New York e aprir? le porte il prossimo 22 febbraio con un programma di mostre, studi e conferenze di cui Laura Mattoli, ideatrice del progetto, e mecenate dell'iniziativa rivela ad Italiannetwork alcune anticipazioni.

Mattoli vive da poco tempo in Svizzera ma, da 'addetta ai lavori', ? spesso in Italia, Paese verso il quale non lesina critiche circa l'attuale situazione culturale italiana?"Mi sembra che, in generale, le istituzioni italiane soffrano di una cronica mancanza di fondi, di scarsa ?normale manutenzione? e di nulla (o, all?opposto, di stravolgente) straordinaria manutenzione. E questa situazione si ? aggravata con la crisi economica attuale.
Inoltre, la cultura ? quasi sempre strumentalizzata dalla politica e da interessi clientelari. La mancanza di meritocrazia - aggiunge - soffoca le iniziative culturali in Italia".

  Dunque CIMA vuol essere una risposta, un sostegno?  "Certamente un sostegno, piccolo ma di qualit?",  risponde ad Italiannetwork/Italialavorotv, illustrando  le importanti peculiarit? di un'iniziativa finora unica di grande impegno  internazionale.
  Il "Center for Italian Modern Art" punta a  promuovere gli studi sull?arte italiana del XX secolo in ambito internazionale, soprattutto laddove ? poco conosciuta: presentando ogni anno opere non note o mai viste in ambito internazionale, offrendo borse di studio, organizzando conferenze e giornate di studio, traducendo libri italiani di storia dell?arte in inglese. In una parola, facendo conoscere le eccellenze dell'arte italiana" spiega la mecenate italiana.

Ma perch? proprio New York?  "Perch? - risponde Mattoli - New York ? ancora un centro internazionale di prima grandezza per la cultura. Tutto il mondo dell?arte moderna e contemporanea passa di l?. Ha ottime biblioteche ed ? un facile riferimento anche per universit? sparse in tutto il continente americano o in Europa.
Per l?Asia e l?Africa, invece, la situazione mi sembra ancora in un momento di forte evoluzione. Ci penseranno le generazioni dopo la mia?"

E' un'iniziativa completamente privata o sono coinvolte anche istituzioni italiane o americane?
CIMA ? una fondazione USA di diritto pubblico ? cio? qualcosa di analogo a un?ONLUS.  CIMA, aggiunge poi Mattoli, sta formulando accordi di collaborazione con universit? sia americane sia italiane.".

Quali le sue coordinate e soprattutto su quale periodo della produzione artistica italiana si concentrer? il programma espositivo di Cima?
"CIMA ? attualmente ospitato in un loft di circa 400 mq. a Soho, in Broome str.  Il suo direttore ? la dr.ssa Heather Ewing, studiosa americana che ha lavorato a lungo allo Smithsonian Institution di Washington.
Quanto al programma di ricerca della fondazione ? centrato sull?arte italiana del XX secolo". Occorre per? aggiungere che "CIMA non ? un museo tradizionale. Si tratta di uno spazio aperto al pubblico solo su appuntamento.
Nella sua sede ospiter? installazioni in relazione all?argomento di studio dell?anno accademico in corso per offrire spunti di approfondimento e di dibattito".  In buona sostanza "L?idea ? piuttosto quella di essere un ?volano? per istituzioni interessate a realizzare mostre di arte italiana".

La prima esposizione del Centro sar? dedicata alle opere di Depero. Si tratta - spiega Laura Mattoli - della prima importante esposizione di Depero a New York, citt? dove egli visse dal 1928 al 1930. Una cinquantina di lavori, tra dipinti, sculture, arazzi, collage e disegni, documenter?  l?attivit? dell?artista dal 1914 all?inizio degli anni Trenta. E si terr? in concomitanza con la grande mostra Italian Futurism, 1909?1944: Reconstructing the Universe del Guggenheim Museum in allestimento dal 20 febbraio al 1 settembre 2014."

Circa la annunciata esposizione di due creazioni di Fabio Mauri assieme alle opere di Depero: "Fabio Mauri ? un importante artista concettuale che focalizz? il suo lavoro sul dramma della seconda guerra mondiale e dei totalitarismi come Nazismo e Fascismo. Fu anche profondamente interessato al Futurismo ? a cui nel 1980 dedic? la performance Gran Serata Futurista  che viene proiettata in fondazione.
Depero fu sistematicamente osteggiato negli Stati Uniti per la sua adesione al Fascismo e dunque la rilettura che ne face Mauri negli anni Ottanta ? sembrata particolarmente interessante. Scopo del CIMA, infatti, ? anche quello di mettere in dialogo tra loro autori di diverse generazioni che si sono interrogati su temi comuni".

Nessuna notizia, invece, sulla programmazione che seguir? nel 2014 alla mostra su Depero "Il comitato scientifico della fondazione ci sta lavorando. Lo annunceremo a breve", dichiara la Fondatrice del CIMA ed erede della cospicua collezione paterna di opere d'arte del ventesimo secolo.

"La collezione di mio padre nasce da un progetto che non si limita a mettere insieme delle opere, ma diventa un progetto pi? ampio, che fa dell?arte un valore civile. La sua intenzione era quella di raccogliere e promuovere le eccellenze artistiche italiane del proprio tempo.
Dal 1997 la collezione Gianni Mattioli notificata dallo Stato Italiano come patrimonio nazionale ? in deposito a lungo termine presso la Peggy Guggenheim Collection a Venezia e comprende opere dal 1910 al 1921.
Con CIMA ho voluto continuare e attualizzare la cosa pi? importante che mio padre mi ha lasciato: l?impegno a favore dell?arte italiana del XX secolo in ambito internazionale".
Tuttavia, le mostre che si terranno al CIMA non saranno realizzate solo con le opere della collezione Mattoli. "La provenienza delle opere sar? assolutamente varia, da collezioni private o pubbliche, secondo dell?argomento degli studi".

Quanto al suo rapporto personale con l'Italia..."Ho vissuto in Italia per pi? di sessant?anni. Oggi pi? che mai, in questo momento difficile, cerco di fare del mio meglio a sostegno della cultura italiana e degli artisti che la rappresentano. Spero di non essere un?ingenua sognatrice" conclude l'ideatrice e fondatrice del primo "Center for Italian Modern Art" all'estero.(L.G.-08/01/2014-ITL/ITNET)

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