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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - IN ARGENTINA "BOTO" IN ITALIA DESTIERRO": PUBBLICATA L'EDIZIONE SPAGNOLA DELL'ULTIMO LIBRO DI CARLO CAZZOLA

(2009-07-22)

    "Destierro" ? l'ultima fatica letteraria di Carlo Cazzola, edita in Italia da Zandonai ed ora riproposta all'attenzione dei lettori in Argentina in lingua spagnola

"Destierro" di Carlo Cazzola ? stato pubblicato in Argentina da Narvaja editor con la traduzione in castellano di Roberto Videla, con il titolo "Boto".   
La parola destierro descrive la condizione di chi ? costretto all?espatrio, mettendosi in salvo da un pericolo ma perdendo allo stesso tempo ogni contatto con le proprie origini. 

Il romanzo di Carlo Cazzola racconta la dolorosa relazione tra una giovane donna argentina che arriva a Roma dopo essere fugita dall?Argentina in mano alla giunta militare e l?uomo che dopo averla casualmente incontrata le dedicher? la propria vita e la propria memoria, in un estremo atto d?amore.

Chi subisce il destierro  l?espatrio  si mette in salvo, perdendo per? ogni contatto diretto con le proprie origini. Il destierro costringe all?esercizio costante del ricordo, prolunga le sofferenze patite altrove, ? nostalgia e silenzio.

Ne vive tutto il dramma la giovane donna al centro di questo asciutto e vibrante romanzo, che si trova a fronteggiare una duplice persecuzione: quella della memoria e quella di un implacabile nemico interno, che lentamente consuma il suo corpo. E? l?uomo che le sopravvive a ripercorrere a ritroso la storia, in un estremo atto d?amore. Nel suo dialogo immaginario con la donna perduta, e proprio nei fili sospesi della memoria egli trover? l?unica forma di resistenza al disgregarsi di ogni identit? e alla morte.
Destierro non ? il semplice racconto di un esilio, n? solamente una trascinante confessione. Ha l?impatto e la forza della letteratura che trasforma, con piena consapevolezza, il privato in narrazione e testimonianza.

L?incipit:
?Da qualche minuto due gabbiani stridono nell?aria, in un lento volo circolare. Il loro grido mi sveglia. Apro gli occhi a fatica. Non ci sei. Una scia luminosa filtra dalle persiane socchiuse, sino al punto in cui ? assorbita dal pavimento. Gli angoli della camera restano in penombra. La specchiera che sovrasta il cassettonedi fronte al letto riflette il chiarore del mattino. Dal soffitto scende un filo elettrico ritorto, che termina in un calice di vetro, rovesciato all?ingi?.?

Carlo Cazzola nasce a Torino nel 1948. Al termine del liceo classico, nel 1967 si iscrive al primo anno di filosofia, giusto in tempo per partecipare al Movimento studentesco. In apparente contrasto con questa esperienza, alla fine degli anni sessanta si trasferisce a Roma, per studiare teologia alla Facolt? valdese di piazza Cavour. Decide poi di abbandonare l?impossibile carriera del pastore protestante e di laurearsi in filosofia. Ancora oggi, per?, continua a nutrire simpatia e amicizia per la coraggiosa minoranza eretica subalpina.

Torna dunque a Torino, dove dedica la maggior parte del proprio tempo e delle proprie energie a un?organizzazione extraparlamentare di sinistra, che, con il senno di poi, gli pare assai meno estremista di quanto potesse sembrare allora.

  Dopo una breve parentesi a Citt? del Messico, alla fine degli anni settanta si trasferisce di nuovo a Roma, dove vive tuttora.

Per un certo periodo, la sua passione politica e la sua attivit? professionale coincidono, dapprima come funzionario della CGIL nazionale e poi come ricercatore presso l?IRES, dove studia economia pi? di quanto sia riuscito a fare in precedenza e stringe importanti amicizie.

Alla fine degli anni ottanta viene assunto nel centro studi di una impresa privata, prima di entrare nell?Autorit? garante della Concorrenza e del Mercato, dove lavora ancora oggi come dirigente.

L?economia industriale e la politica della concorrenza hanno rappresentato un suo costante interesse. Ne sono, fra l?altro, prova i contributi che ha pubblicato su alcune riviste (fra cui ?l?Industria?, ?Mercato Concorrenza Regole?, ?Economia politica industriale?) e in volumi collettivi.

Ha iniziato a dedicarsi tardi alla narrativa, nonostante la scrittura sia stata una passione che lo ha accompagnato per tutta la vita.(22/07/2009-ITL/ITNET)


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