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ITALIANI ALL'ESTERO - RETE CONSOLARE - NARDI(UIM/GCIE): "BLOCCARE LA DEMOLIZIONE"

(2009-06-17)

    "Da alcuni lustri, da parte di chi ha avuto ed ha responsabilit? di governo, ma non solo, ? ricorrente l?espressione (uno slogan?) che gli italiani all?estero (oltre 4 milioni di cittadini e circa 60 milioni di italofoni) ?sono una risorsa per l?Italia?, oppure che sono indispensabili per ?lo sviluppo e l?internazionalizzazione del Sistema Italia nel mondo?. Il che farebbe giustamente presupporre un forte interesse dello Stato Italiano per quest? Altra Italia che vive fuori dai confini nazionali. Purtroppo, gi? da tempo, ? invece in atto un continuo peggioramento delle politiche a favore degli italiani all?estero ed uno smantellamento ed un degrado inarrestabili della rete diplomatico-consolare che ?, da un lato l?immagine di un Paese nel mondo e, dall?altro, la sola struttura autorizzata ad erogare i servizi dello Stato Italiano agli emigrati ed ai cittadini italiani che si trovano all?estero. Pertanto c?? una evidente contraddizione tra le parole (belle) ed i fatti (brutti)." Si legge in una nota di Dino Nardi, Coordinatore UIM per l?Europa, membro CGIE.

  "Una tendenza al disinteressamento dei bisogni delle comunit? italiane nel mondo che sta avendo un?accelerazione forte ed inaspettata con questo governo e questa maggioranza di centrodestra. Basti pensare a quanto ? accaduto con i tagli della Legge Finanziaria 2009 (e speriamo in bene per il 2010 e 2011!) ed ancor di pi? a quanto ha riferito, nei giorni scorsi, il Sottosegretario Mantica alla Commissione Esteri di Camera e Senato in merito alla progettata ristrutturazione della rete consolare che si vuole mettere in atto da fine 2009 per concluderla nel 2011. - prosegue Nardi -

  Una ristrutturazione che comporter? la chiusura di ben 17 consolati (Adelaide, Amburgo, Brisbane, Coira, Detroit, Durban, Filadelfia, Genk, Liegi, Lilla, Losanna, Manchester, Mannheim, Mons, Muhlhouse, Norimberga, Saarbr?cken); di un?ambasciata (Lusaka) ed il declassamento di 5 consolati (Basilea, Bruxelles, Gedda, Karachi, Alessandria). Come dire che diluvier? sul bagnato, visto la gi? pi? che nota carenza di servizi decorosi della rete diplomatico-consolare (trascurando le ricorrenti ed inascoltate grida d?allarme dei Comites e del Cgie, limitarsi a leggere le lettere di lamentele ai vari giornali italiani e, soprattutto, alla rubrica ?Italians? di Beppe Severgnini nel Corriere della Sera scritte con sempre maggior frequenza da emigrati, turisti, manager e uomini d?affari)."

  "Se da parte dell?associazionismo, dei Comites, Cgie, e parlamentari eletti all?estero non si riuscir? a bloccare questa ultima poderosa picconata alla rete consolare, ecco alcuni esempi illuminanti di cosa avverr? in Europa, dove, pi? che altrove, gli emigrati italiani che vi risiedono hanno con  l?Italia forti legami affettivi e di parentela nonch? interessi economici, quantomeno legati a propriet? immobiliari, che, per un motivo o per l?altro, li costringono a rivolgersi abbastanza frequentemente ad un consolato: i 21'789 italiani residenti a Saarbr?cken con la chiusura di questo consolato, per i loro bisogni, dovranno farsi 184 km per raggiungere quello di Francoforte; i 28'869 di Lilla 226 km per recarsi al Consolato Generale di Parigi; i 52'013 di Liegi 100 km per raggiungere Charleroi; i 28'008 italiani di Manchester ben 337 km per arrivare a Londra oppure 352 km per recarsi ad Edimburgo.

  In Svizzera gran parte degli 11'665 italiani residenti nel Cantone dei Grigioni, con la chiusura dell?Agenzia consolare di Coira, dovranno sobbarcarsi anche sei ore di treno per rivolgersi al Consolato di San Gallo, mentre molti dei 59?201 emigrati di Losanna dovranno farsi da 60 a 100 km per arrivare al Consolato Generale di Ginevra, pochi? - sottolinea Nardi -  Vorrei vedere se un abitante di Lucca o della Garfagnana dovesse recarsi a Firenze per il passaporto, un atto notarile o qualsiasi altro impiccio!"

  "Ma tutto questo, evidentemente, non interessa n? agli alti burocrati del Ministero degli Affari Esteri, n? al Sottosegretario Mantica, n? al Ministro Frattini, n? tanto meno al Ministro Tremonti che tiene la cassa. - conclude Nardi -Come hanno fatto recentemente i dimostranti che protestavano contro i tagli della Finanziaria davanti all?Ambasciata italiana di Bruxelles  non resta che lanciare un disperato appello al Capo del governo: Papi, pensa un po? anche a noi!"(17/06/2009-ITL/ITNET)

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