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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - A VENEZIA RIAPRE CA' PESARO" A 100 ANNI DALLA PRIMA RIUNIONE DEGLI ARTISTI "RIBELLI" - IN MOSTRA "NON VOLTARTI ADESSO/DON'T LOOK NOW"

(2009-05-26)

  Riapre uno degli spazi espositivi pi? monumentali e prestigiosi di Venezia: il secondo piano di Ca? Pesaro.
Oltre mille metri quadri di eccezionale pregio architettonico e di impagabile qualit? luminosa, con sette ampie sale utilizzabili e ventiquattro finestre sul Canal Grande e sui tetti della citt?.

  Per pi? di trent?anni adibito a deposito delle oltre duemila opere della Galleria Internazionale d?Arte Moderna, ? ora restituito alla funzione museale.
  In questi spazi ritrovati, accanto a grandi opere storiche della collezione, Ca' Pesaro presenta anche - a 100 anni dalla prima riunione in queste stesse sale degli artisti ribelli contro l?Accademia e contro certe scelte passatiste della Biennale di Venezia - Non Voltarti Adesso! / Don't Look Now! una selezione di opere di dieci artisti italiani (a cura di Milovan Farronato, la mostra ? organizzata in collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa, realizzata grazie al prezioso intervento di Vhernier e con un contributo anche della Fondazione Nicoletta Fiorucci).

  Si rinnova dunque una tradizione di Ca? Pesaro; si conferma la vocazione verso i giovani artisti che ispir? Felicita Bevilacqua La Masa, che nel 1898 don? alla citt? questa sua splendida dimora. Si ritrova un?alleanza importante tra l?istituzione che reca il suo nome e il palazzo sul Canal Grande oggi sede del Museo d?arte Moderna, che con questa riapertura raddoppia lo spazio espositivo e l?offerta museale.

  Riapre con un allestimento minimalista e ?povero?, concepito come work in progress, sottolineano dalla Fondazione Musei Civici veneziani, che segnalano come la sede riapra grazie all?opportunit?, colta con prontezza, di trasferire il deposito del museo in uno spazio in area Vega (Marghera).

Enorme il lavoro dell? ?quipe del museo che - in questa biblica operazione di spostamento, realizzata in tempi da record - ha lasciato in sede, simili a monumentali sedimenti di una marea che si ritira, un nucleo d?opere di straordinaria importanza nella storia artistica della citt? e del paese. Si tratta di lavori giganteschi, che per la loro dimensione non avevano potuto trovare spazio nel recente riallestimento del primo piano del Museo.

  Ecco allora il ciclopico fregio di Giulio Aristide Sartorio col Ciclo della Vita (240 mq di superficie pittorica in 14 pannelli con 128 figure ?pi? grandi del vero?), realizzato per il Padiglione Italia della Biennale del 1907, capolavoro assoluto di una originale pittura scultorea simbolista, e poi il gruppo in gesso patinato dei Borghesi di Calais di Auguste Rodin presentati alla Biennale del 1901, il commovente gesso di Leonardo Bistolfi del 1904 con La Resurrezione e molti altri, per oltre quaranta opere di artisti da Ettore Tito a Emilio Vedova; da Adolfo Wildt a Napoleone Martinuzzi; da Alberto Viani a Giuseppe Santomaso, per citarne solo alcuni, in un recupero di spazi e di opere che arricchisce significativamente la citt?. (26/05/2009-ITL/ITNET)

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