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LAVORO - CONFINDUSTRIA - CGIL/CISL/UIL - IPOTESI DI ACCORDO SULLE RELAZIONI INDUSTRIALI PER IL RILANCIO DELLA CRESCITA DEL PAESE

(2008-09-12)

    Ipotesi di accordo fra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil sulle relazioni industriali per il rilancio della crescita del Paese attraverso la maggiore produttivit?, per il miglioramento della competitivit? delle imprese e delle retribuzioni dei lavoratori e per lo sviluppo dell?occupazione

  L?economia italiana soffre di bassa crescita. Tra il 1997 e il 2007 il PIL ? aumentato del 15,5% contro il 24,8% dell?area euro. L?occupazione ? salita come negli altri Paesi, anche se il tasso di occupazione italiano rimane sensibilmente pi? basso. La vera emergenza ? la produttivit? che negli ultimi anni ? cresciuta del 4,4% contro l?11,4% dell?eurozona.

  La carenza di crescita ? alla radice della lenta dinamica delle retribuzioni: con guadagni di produttivit? allineati a quelli europei, le buste paga sarebbero aumentate del doppio in termini reali: +3510 euro la retribuzione annua a prezzi costanti, contro i +1787 effettivamente ottenuti.

    La bassa dinamica della produttivit?, oltre a non consentire un aumento dei redditi delle famiglie adeguato ai loro bisogni, ha fatto s? che la competitivit? delle imprese peggiorasse vistosamente: il costo del lavoro per unit? prodotta ? aumentato del 26,1% in Italia a fronte di una media del 14,2% nell?eurozona e del 3,1% in Germania. Il divario di crescita si ? ampliato nel 2007 e nel 2008.

    Il rilancio della crescita attraverso una maggiore produttivit? ? una necessit? del Paese; pu? e deve essere un obiettivo comune di lavoratori e imprese.

  Per questi motivi Confindustria e Cgil, Cisl, Uil, convengono che l?obiettivo comune delle parti deve essere l?impegno a realizzare un sistema di relazioni industriali in grado di perseguire condizioni di competitivit? e di produttivit? tali da consentire il rafforzamento del sistema produttivo, lo sviluppo dei fattori per l?occupabilit? ed il miglioramento delle retribuzioni reali di tutti i lavoratori.

  A tal fine ? necessario che la contrattazione collettiva, nelle diverse sedi, consenta di realizzare le condizioni per favorire la produzione di quel maggior valore aggiunto che possa poi essere distribuito fra i fattori che hanno contribuito a determinarlo.

  Le parti riconoscono che la contrattazione collettiva, nelle diverse sedi, ? lo strumento principale per adattare alle esigenze di maggiore competitivit? i principali istituti che regolano la prestazione lavorativa. Ulteriore elemento di sviluppo della competitivit? ? rappresentato anche dal coinvolgimento dei lavoratori negli obiettivi dell?azienda e dalla partecipazione economica al reddito di impresa attraverso le forme di salario variabile.

  Le parti, nel confermare un modello di assetti contrattuali su due livelli, esprimono l?essenziale esigenza di avere un sistema di relazioni sindacali e contrattuali regolato e quindi in grado di dare certezze non solo riguardo ai soggetti, ai tempi ed ai contenuti della contrattazione collettiva ma anche sulla corretta attuazione e rispetto delle regole.

  Le parti ritengono che la contrattazione collettiva rappresenti un valore in s?. Il suo obiettivo primario deve essere il buon funzionamento dell?attivit? delle imprese, la crescita di un?occupazione stabile e tutelata e lo sviluppo industriale. Non deve essere esercitata come strumento di vincolo all?iniziativa economica.

  Le parti attribuiscono alle relazioni sindacali il compito di determinare le condizioni confacenti agli obiettivi generali dell?economia perseguendo l?incremento dei redditi di impresa e lavoro attraverso la spinta alla competitivit?, all?innovazione, alla flessibilit? produttiva, alla definizione dei contenuti collettivi nel rapporto di lavoro ed alla gestione, attraverso organismi bilaterali, di servizi a favore dei lavoratori.

  Con il presente accordo Confindustria e Cgil, Cisl e Uil concordano un sistema di relazioni industriali ed un modello di assetti della contrattazione collettiva che, con carattere sperimentale e per la durata di 4 anni, sostituisce integralmente le regole gi? definite nel paragrafo ?2. Assetti contrattuali? del Protocollo sottoscritto fra Governo e parti sociali il 23 luglio 1993 su ?Politica dei redditi e dell?occupazione, assetti contrattuali, politiche del lavoro e sostegno al sistema produttivo?.

  Per la verifica del corretto funzionamento delle regole definite, le parti individuano nel livello interconfederale una nuova e specifica sede di monitoraggio, analisi e raccordo non episodico anche con l?obiettivo di fornire, in una logica di diffusione delle best practices, linee di orientamento per i comportamenti dei rispettivi organismi e dei loro rappresentati ai vari livelli.(12/09/2008-ITL/ITNET)

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